Albenga. Una omissione che non consente di capire se le valutazioni dei commissari incaricati di analizzare le offerte siano avvenute secondo il metodo corretto. E’ questa la ragione che ha portato i giudici del Tar della Liguria a fissare una discussione del merito riguardante il ricorso presentato dal Cor srl contro l’assegnazione della gara d’appalto per l’ortopedia privata di Albenga e la firma della convenzione tra la Asl 2 e il Policlinico di Monza, vincitore ufficiale del bando.
Nella sua ordinanza dello scorso 21 aprile, i giudici del Tribunale Amministrativo Regionale hanno parzialmente “aperto” alle ragioni di Col e hanno fissato per il prossimo 23 giugno alle 9.30 una udienza pubblica per la discussione del ricorso nel merito. A portare il Tar a questa scelta quanto previsto dal comma 3 dell’articolo 119 del Codice del Processo Amministrativo: “Ad un primo sommario esame – si legge nel dispositivo – la censura relativa alla omessa verbalizzazione delle preferenze accordate dai singoli commissari nel confronto a coppie appaia assistita da profili di fondatezza, non consentendo di valutare la corretta applicazione del metodo ai fini dell’attribuzione dei punteggi discrezionali”.
Cerchiamo di tradurre dal “burocratese” stretto. I componenti della commissione di valutazione incaricati di valutare le offerte delle aziende che hanno partecipato al bando di gara della Regione dovevano basare i loro giudizi su una serie di parametri ben precisi. Uno di questi era di tipo discrezionale: Nell’effettuare le loro comparazioni, i membri della commissione hanno preso in esame le offerte a coppie, in una sorta di “girone all’italiana”, assegnando di volta in volta un determinato punteggio. Nella verbale di gara, però, non è stato indicato il singolo voto attribuito da ciascun membro della commissione ad ogni offerta, ma solo il totale.

Secondo il Tar, questa “censura” non consente di capire se il metodo di valutazione delle offerte sia stato applicato correttamente, e quindi se i singoli voti siano stati dati secondo i parametri previsti. Per questo motivo, i giudici hanno deciso di approfondire la questione e di ascoltare le parti per capire meglio le loro ragioni. Da qui la convocazione per il 23 giugno prossimo.
Nel frattempo, l’iter relativo alla riapertura del reparto di ortopedia privata al Santa Maria di Misericordia va avanti. Nella loro ordinanza, infatti, i giudici hanno citato soltanto il comma 3 dell’articolo 119 del Cpa e non il successivo comma 4 che conferisce al Tar, in caso di estrema gravità ed urgenza, la facoltà di disporre le “opportune misure cautelari”, come ad esempio una sospensione dell’esito della gara che, di fatto, avrebbe bloccato ancora una volta la ripartenza della struttura. Insomma, un sospiro di sollievo per i lavoratori.
Per quanto riguarda la discussione di giugno, tre sono i possibili scenari sul tavolo. Il Tar potrebbe confermare la correttezza formale della gara e respingere definitivamente il ricorso di Col srl: in questo caso, il Policlinico di Monza sarebbe ancora una volta confermato vincitore del bando e l’attività del reparto dovrebbe proseguire senza intoppi. Oppure il Tar potrebbe accogliere il ricorso di Col srl per un’altra delle 7 motivazioni inserite nel ricorso, togliere la vittoria al Policlinico di Monza ed assegnarla a Col, che quindi subentrerebbe nel contratto già in essere con la Regione. In ultimo, il Tribunale potrebbe invalidare la gara proprio per la questione tecnica della mancata verbalizzazione dei singoli voti, e stabilire perciò la sua ripetizione. In tal caso, il futuro del reparto sarebbe di nuovo tutto da scrivere.
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