Pietra Ligure. Cinquanta coltellate. Sono quelle che Alessio Alamia ha inferto all’ex fidanzata Janira D’Amato venerdì sera quando l’ha brutalmente aggredita e uccisa nel suo appartamento in piazzetta Morelli a Pietra Ligure. E’ quanto emerge dall’autopsia effettuata questo pomeriggio dal medico legale Marco Canepa al cimitero di Zinola.
L’esame autoptico è stato fondamentale per ricostruire la dinamica dell’aggressione da parte del ragazzo. Il medico legale ha accertato che Alessio Alamia ha colpito come una furia Janira tanto da spezzare la punta del coltello, che è stata ritrovata conficcata nella testa della vittima. Un particolare terribile che conferma la violenza dell’aggressione da parte dell’omicida verso la ex fidanzata.
L’accertamento medico legale ha anche stabilito che la ragazza ha cercato in ogni modo di difendersi dai colpi, provando probabilmente a togliere il coltello dalle mani del suo assassino (come testimoniano le ferite sulle mani e sull’avanbraccio destro). Alessio però non si è fermato: ha continuato a colpire Janira al collo (dove ha sferrato i fendenti fatali), sulle spalle, al viso, ma anche alla testa con la lama del coltello “da Rambo”, lunga circa 12 centimetri.
Un delitto estremamente efferato che, secondo il medico legale, è avvenuto tra le 19 e le 19,30 di venerdì. Dopo l’autopsia il sostituto procuratore Daniela Pischetola ha dato il nulla osta per il funerale che è stato fissato per mercoledì pomeriggio, alle 15, nella chiesa di San Biagio di Finalborgo.