Pietra Ligure. L’interrogatorio di Alassio Alamia davanti al gip e l’autopsia sul corpo di Janira D’Amato. Sono questi i prossimi passaggi dell’indagine sul terribile omicidio avvenuto venerdì sera in piazzetta Morelli a Pietra Ligure dove la ragazza è stata uccisa con una quindicina di coltellate dal suo ex.
Alessio Alamia deve rispondere di omicidio volontario premeditato visto che nel corso dell’interrogatorio davanti al pm Daniela Pischetola avrebbe riferito che il coltello “da Rambo” con il quale ha ucciso Janira lo aveva in tasca dal pomeriggio. Domani pomeriggio il giovane, che dall’alba di sabato è detenuto nel carcere di Imperia, si presenterà davanti al gip Maurizio Picozzi per l’interrogatorio di convalida del fermo.
Visto che Alamia, quando venerdì sera (qualche ora dopo il delitto) si è costituito in caserma, ha confessato l’omicidio davanti agli inquirenti, presumibilmente renderà dichiarazioni anche davanti al gip. Un’audizione che potrebbe essere utile per ricostruire ancora una volta quello che è successo venerdì pomeriggio quando Alessio e Janira si sono incontrati a casa di lui dove lei doveva prendere alcune cose lasciate nell’appartamento. Un incontro che si è rivelato una trappola mortale per la ragazza che è stata brutalmente aggredita dall’ex fidanzato che, dopo averla uccisa, si è lavato, cambiato ed è uscito. Soltanto qualche ora più tardi, dopo essersi confidato con la nonna, si è costituito dai carabinieri.
Il ragazzo domani sarà accompagnato in tribunale dai suoi legali, gli avvocati Alessandro Vignola e Andrea Frascherelli. “Domani incontreremo il ragazzo prima dell’interrogatorio dal gip. Per quello che abbiamo potuto appurare dai parenti sul carattere del ragazzo l’accaduto è incomprensibile. Ci aiuterà a capire la perizia psichiatrica che sicuramente chiederemo venga disposta” la precisazione dell’avvocato Vignola. Se il ragazzo venisse dichiarato incapace di intendere e volere al momento del fatto, allora non sarebbe imputabile. Gli inquirenti, da parte loro, non sembrano però avere dubbi sul fatto che l’omicida si sia reso perfettamente conto di quello che stava facendo (tanto che dopo il delitto si è lavato, cambiato ed uscito rispondendo anche al cellulare della vittima).
Altre risposte importanti su quanto successo nell’appartamento di piazzetta Morelli sono attese dall’autopsia disposta dal pm Pischetola e che sarà eseguita, sempre domani, dal dottor Marco Canepa. L’esame autoptico sarà fondamentale per chiarire con quanti fendenti Alamia ha colpito Janira (i primi riscontri parlano di una quindicina di colpi), ma anche per stabilire l’ora della morte.
Mentre le indagini sull’omicidio proseguono a ritmo serrato, da Pietra Ligure a Finale (dove la vittima aveva frequentato l’istituto alberghiero, lavorato in una panetteria ed era anche volontaria nella Croce Verde di Finalborgo) resta lo sgomento per una tragedia che ha scosso profondamente l’intera comunità. I messaggi di cordoglio e di ricordo per Janira, una ragazza considerata da tutti generosa e buona, continuano ad arrivare a decine, soprattutto sui social network.