Tuffo nel passato

Laigueglia commemora il centenario dell’affondamento del Ravenna

Riconoscimento agli eredi dei soccorritori che salvarono i naufraghi davanti a Capo Mele

ravenna

Laigueglia. Domani Laigueglia torna indietro di 100 anni per commemorare il naufragio del piroscafo “Ravenna” che fu silurato e affondato davanti a Capo Mele. Un evento che rappresenta anche un momento storico perché ai parenti dei marinai e pescatori che avevano partecipato alle operazioni di soccorso il Comune di Laigueglia consegnerà un encomio, riconoscimento che nessuna autorità o ente pubblico aveva mai consegnato a coloro che quel giorno, a bordo delle loro imbarcazioni, riuscirono a salvare e a portare a riva i naufraghi dell’affondamento della nave.

Il siluramento del piroscafo “Ravenna” avvenne verso le 9.30. La nave viaggiava in direzione nord a 2,5 miglia al largo di Capo Mele, di fronte al Santuario di N.S.delle Penne e proprio al momento di virare fu avvistato un siluro lanciato da un sommergibile tedesco, che si avvicinava in emersione provenendo dall’isola Gallinara. L’ordigno colpì la nave a poppa, vicino alle stive. Attraverso lo squarcio nelle lamiere provocato dal siluro, l’acqua invase le stive e la prua si alzò alta verso il cielo. La nave raggiunse una posizione verticale e quindi si inabissò velocemente di poppa. L’affondamento fu rapidissimo: appena il tempo di mettere in mare le scialuppe e chi non vi trovò posto dovette stare a galla nuotando.

La costa distava solo tre miglia, per cui tutti i pescatori di Laigueglia e Alassio portarono aiuto ai naufraghi. Poche ore dopo erano quasi tutti in salvo sulla spiaggia e il Comandante si trovava nella locale Regia Delegazione di Porto a colloquio con il sott’ufficiale Maccaroni per la deposizione circa l’avvenuto affondamento e per il disbrigo di tutte le pratiche. Le vittime furono sei, cinque passeggeri e un marinaio. Nel 1930, sulla “Ravenna” iniziarono i lavori per il recupero del carico. I palombari della Sorima, imbarcati sulla nave “Rostro”, usarono le mine elettriche per aprire lo scafo. Il valore di quanto recuperarono fu di dieci milioni di lire dell’epoca. Il piroscafo “postale” Ravenna fu impostato nel 1899 sugli scali del cantiere N.Odero & C. di Genova Foce. Immatricolato dalla Società di Navigazione a vapore “Società Italia”. Stazza lorda 4.250 tonnellate, stazza netta 2.690 tonnellate forza 4.000 cavalli, velocità a tiraggio normale di 13 nodi, macchina a motore a triplice espansione, una sola elica.

Le dimensioni erano: Lungh. 110,7 mt – largh. 13,28 mt – altezza 8,33 mt . Armamento: 2 cannoni 76/40 Armstrong. Varato il 2 marzo 1902, il viaggio inaugurale fu sulla rotta Genova-Plata (Argentina): 18-06-1901. Capitano: Luigi Colavolpe. All’affondamento: P.Zino. Gli alloggi di prima classe potevano contenere una cinquantina di persone, concentrate nella tuga centrale, mentre nei cameroni per emigranti vi era posto per millenovecento passeggeri; l’equipaggio era composto da una settantina di marinai. Nel 1903 navigò sulla rotta Genova – Napoli – New-York; fece tre viaggi e al ritorno da uno di questi perdette l’elica al largo di Algeri e dovette essere rimorchiata a Gibilterra da una nave appartenente a una compagnia inglese. Dopo l’incidente, il piroscafo continuò a fare viaggi sulla rotta del Sudamerica, includendo anche gli scali di Rio e di Santos Requisita durante la guerra di Libia, la “Ravenna” trasportò materiali militari tra Napoli e Tripoli dall’ottobre del 1911 a marzo del 1912. Nel 19l6 venne nuovamente requisita ed effettuò il trasporto truppe per l’Albania.

Tornata al servizio civile, durante un viaggio di ritorno dal Sudamerica, il 4 aprile 1917, mentre stava navigando vicino a Capo Mele in direzione Genova, fu silurata dal sottomarino austro-tedesco U-52 del comandante Hans. Il carico era composto da sessantamila quintali di lana greggia, quindi da cavalli e macchinari agricoli. Oltre alla merce, che si trovava nelle stive di prua, il “Ravenna” aveva a bordo un contingente di riservisti, figli di italiani residenti in Argentina, che erano alloggiati nelle stive di poppa.

Questo il programma della cerimonia del 4 aprile. Ore 8 cerimonia in mare (condizioni meteo permettendo) con raduno e partenza dei gozzi dal molo di Laigueglia e dal Porto di Andora fino a raggiungere il luogo di affondamento del piroscafo “Ravenna”; ore 9,30 benedizione e deposizione di una corona in mare in ricordo delle vittime; Ore 10,45 circa rientro del corteo a terra; ore 09,30 Apertura Mostra Multimediale (Ex Delegazione di Spiaggia – Piazza Cavour) dopo la conferenza sul “Ravenna” a cura di A.S.D. e P.S InfoRmare di Imperia. La mostra rimarrà aperta al pubblico dal giorno 8 aprile al 17 aprile. Ore 16 Santa Messa al Santuario di N.S. delle Penne a seguire: ore 16,45 consegna ai parenti dei marinai e pescatori soccorritori dei naufraghi dell’encomio civico solenne; ore 17,30 benedizione memoriale del “Ravenna” e cenni storici sull’avvenimento bellico; ore 17,45 “Ravenna Expedition” conferenza con proiezione video a cura dei subacquei dello Sport7 Diving Club di Andora;
ore 18 proiezione del trailer della commedia teatrale “ Viva la Merica” di Gino Rapa (Fieui di Caruggi) su una traversata atlantica del Ravenna. Nel centro storico “Memoria in Mostra”. Vetrine a tema con fotografie e documenti dell’evento allestite negli esercizi commerciali. Si ringraziano gli enti e le Associazioni locali che hanno collaborato.

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