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I ladri ora hanno il “pollice verde”: decine di furti di fronde ornamentali nelle aziende florovivaistiche

La denuncia arriva dal presidente regionale di Coldiretti Calleri: "Diverse aziende della Val Maremola hanno subito ingenti danni alle produzioni"

pittosforo

Savona. Non solo appartamenti e negozi. I ladri, negli ultimi mesi, hanno preso di mira anche numerose aziende florovivaistiche savonesi dalle quali, notte tempo, spariscono fronde ornamentali come “Pittosforo tenuifolia” e “Ruscus”.

A rivelarlo è il presidente regionale di Coldiretti Gerolamo Calleri che spiega: “Non basta la crisi economica a ridurre il reddito di molte aziende florovivaistiche savonesi, ora ci si mettono pure i ladri di ‘verde’ a complicare ulteriormente l’economia di questo settore. Infatti, come nell’imperiese, anche in provincia di Savona, dal mese di gennaio ad oggi, si sono susseguiti diversi episodi di furti notturni di fronde ornamentali come ‘Pittosforo tenuifolia’ e ‘Ruscus’ che, insieme alla gamma degli ‘Eucaliptus’, rappresentano la maggior produzione di verde ornamentale”.

“Si tratta di una vera e propria razzia – aggiunge il presidente regionale di Coldiretti – che sta diventando una sorta di incubo per molti coltivatori diretti che, già provati dalla grave crisi in atto, faticano ora terribilmente a tirare avanti. Diverse aziende della Val Maremola hanno subito ingenti danni alle produzioni, perdendo il prodotto dell’annata e vedendo, purtroppo, compromessa anche l’annata successiva, a causa del poco ortodosso metodo con il quale vengono perpetrati i furti, che provoca ferite agli arbusti o, nel caso del ruscus il taglio ‘a zero’ fa sì che la pianta non riesca ad elaborare a sufficienza la linfa necessaria a sviluppare le gemme per l’annata seguente”.

“Diversi quintali di verde ornamentale rubato dalle fasce che viene rivenduto sottobanco, soprattutto nelle grandi città, alimentando il florido mercato nero del florovivaismo. La speranza è che l’incessante lavoro delle forze dell’ordine riesca ad arginare e fermare questo fenomeno, purtroppo in costante e preoccupante aumento” conclude Calleri.

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