Scacco ai pusher

Duro colpo allo spaccio ingauno: 34 arresti in 6 mesi e 2 chili di stupefacente sequestrati fotogallery

Oltre 2000 i casi documentati dai carabinieri di Albenga con appostamenti e pedinamenti

Albenga. Trentaquattro persone in manette (tra arresti in flagranza di reato e ordinanze di custodia cautelare), oltre due chili di droga, 13 mila euro in contanti e tre pistole sequestrati, ma anche più di duemila cessioni di droga monitorate. E’ il bilancio finale dell’operazione “Old Paper”, condotta dai carabinieri del nucleo operativo di Albenga, comandati dal tenente Iacopo Vittorio Rossi, e coordinata dal pm Chiara Venturi, che ha permesso di smantellare un’organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti.

I primi arresti sono scattati a novembre quando, a Loano, era stata arrestata una ragazza romena che in casa nascondeva un ingente quantitativo di droga e una pistola. Gli ultimi arresti invece sono stati effettuati sabato sera. La complessa indagine ha preso le mosse proprio dall’arresto della cittadina romena e, qualche giorno dopo, del suo compagno: ricostruendo la rete di rapporti della coppia i militari sono riusciti a risalire agli altri componenti dell’organizzazione. Tra loro c’erano diversi cittadini albanesi, ma anche alcuni marocchini e perfino degli italiani che lavoravano come “cavalli” per consegnare lo stupefacente agli spacciatori al dettaglio.

I carabinieri del nucleo operativo ingauno hanno individuato due “rami” dell’organizzazione: uno era appunto quello albanese e l’altro quello marocchino. Il primo si occupava dello spaccio di cocaina e marijuana, il secondo vendeva invece eroina e hashish. Grazie a pedinamenti, servizi di osservazione e centinaia di ore di appostamenti i militari sono riusciti ad identificare i componenti dell’organizzazione, ma anche la fitta rete di consumatori di droga (che saranno segnalati tutti alla Prefettura). Le cessioni documentate sono appunto più di duemila.

Secondo gli inquirenti, il gruppo di spacciatori, oltre che essere molto attivo, era anche potenzialmente molto pericoloso visto che, soprattutto il ramo albanese, aveva anche a disposizione armi e soldi falsi (i militari hanno sequestrato 1200 euro in contanti contraffatti). Per quanto riguarda i nordafricani, gli investigatori hanno accertato che si rifornivano di droga dal mercato milanese. In alcuni casi le sostanze stupefacenti (che nelle intercettazioni venivano chiamate “vecchie carte”, da qui il nome dell’operazione) venivano nascoste nel “doppio fondo” di bombole di lacca opportunamente modificate. Altra particolarità è che, in alcuni casi, le cessioni di droga avvenivano attraverso il baratto: chi non aveva i soldi per acquistare lo stupefacente, in cambio di una dose di cocaina, cedeva della marijuana che si coltivava in casa.

Nel complesso sono stati sequestrati sette etti di cocaina, sette etti di hashish, mezzo chilo di marijuana e due etti e mezzo di eroina.

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