Situazione difficile

Crisi occupazionale per gli appalti ferroviari, Filt-Cgil: “Dramma per sei lavoratori”

protesta appalti ferroviari

Liguria. Situazione difficile per i lavoratori degli appalti ferroviari in Liguria. La Filt Cgil lancia l’allarme e parla dei numeri di una crisi occupazionale sulla quale resta aperta una vertenza sindacale.

“Su 11 aziende che gestiscono la pulizia abbiamo aperto un contratto di solidarietà su quattro e una FIS (fondo di integrazione salariale), una azienda in concordato preventivo di continuità, in pratica un pre-fallimento, due procedure di licenziamento collettivo, e sicuramente prossima richiesta di ammortizzatore sociale per un’altra lavoratrice e per le rimanti un contratto di solidarietà già in essere. Questa è la situazione in cui 440 lavoratori degli appalti ferroviari vivono giornalmente e combattono per poter arrivare a pagare i mutui, le bollette e spesso le cure per loro ed in alcuni casi per i figli” dice il sindacato.

“Ci si domanderà il perché di tutto ciò. La risposta è molto semplice: le normative che regolano le gare d’appalto dove comunque sia legge Madia o no, cosa fa vincere l’appalto è la corsa al maggior ribasso. Le aziende partecipano, vincono e dopo casualmente si accorgono che la disponibilità economica fornita dall’appalto basta a pagare magari il 70% dei lavoratori. Allora cosa succede? Si convocano le organizzazioni sindacali che, per mantenere la piena occupazione, controfirmano ammortizzatori sociali”.

E la Filt Cgil aggiunge: “In questo contesto drammatico abbiamo poi una realtà che definire grottesca è poco. Il fondo di integrazione salariale, istituito sostanzialmente per sostituire tutti gli ammortizzatori in deroga, non era normato. Cioè una azienda poteva fare richiesta, ma l’INPS non poteva erogare perché non esisteva una normativa. Quindi sono stati istituiti corsi per professionalizzare gli operatori INPS, ma le aziende, ovviamente, in questo marasma molto spesso hanno fornito una documentazione sbagliata ed il risultato di tutto ciò è che abbiamo 39 lavoratori in attesa da un anno di ricevere il pagamento delle ore integrate e soprattutto quattro lavoratori che, essendo stati interessati da un licenziamento a seguito di una procedura prevista dalla legge 223 e scongiurata proprio dalla FIS richiesta, si trovano a vivere loro e le loro famiglie con 600 euro mensili dopo 41 anni di lavoro”.

“Questo è quello che si cela dietro la facciata platinata della realtà ferroviaria dove si parla di alta velocità , quarto pacchetto ferroviario e fusioni con ANAS, etc, etc, etc…Questo è un urlo di protesta di tutti i lavoratori degli appalti ferroviari e concedetemi anche di coloro che, sindacalmente devono combattere tutti i giorni per limitare i danni di un sistema malato e di una società che sempre più guarda agli individualismi e non ha nessun afflato verso quello che si chiama solidarietà” conclude la Filt Cgil.

Più informazioni

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.