Savona. E’ stato condannato a otto anni e quattro mesi di reclusione Vasili Vartic, il trentaduenne modalvo finito a giudizio perché il 18 agosto del 2016, mentre era alla guida di un’auto rubata, si era reso protagonista della folle corsa in mezzo alla gente nei giardini del Prolungamento a Savona. Un verdetto che ha scatenato una rabbiosa reazione da parte dell’imputato che, dopo la lettura della sentenza, si è messo ad urlare in aula: “Perché? Perché? Ho rubato la macchina, nessuna vittima. Perche questa condanna?” ha ripetuto all’indirizzo dei giudici.
Vartic doveva rispondere della grave accusa di tentato omicidio plurimo aggravato, oltre che della ricettazione della vettura. Per lui il pm Chiara Venturi aveva chiesto una condanna a nove anni e sei mesi di reclusione (aveva contestato l’aggravante della minorata difesa e la continuazione tra i reati contestati), ma il collegio ha optato per una pena leggermente severa disponendo anche l’espulsione dell’uomo dall’Italia una volta che l’avrà scontata.
Secondo la ricostruzione della polizia che lo aveva arrestato, la folle corsa di Vasili Vartic era iniziata alle 23 quando era entrato con l’auto, una Ford Ka rubata a Roma, nei giardini del Prolungamento percorrendo il lungomare Tobagi nella zona del luna park. I testimoni avevano raccontato di aver visto l’auto sfrecciare (si ipotizza andasse tra gli 80 e i 100 chilometri orari) dirigendosi verso piazzale Eroe dei due Mondi.
Lo straniero aveva girato attorno al monumento di Garibaldi per poi puntare dritto verso viale Dante Alighieri. Erano stati momenti di panico tra i passanti che, terrorizzati, cercavano un riparo per evitare di essere travolti dall’auto lanciata a forte velocità (tra l’altro l’episodio era successo a un mese dai tragici fatti di Nizza). Vartic dopo aver guidato in mezzo alla folla aveva imboccato via Grassi dove era stato bloccato dalla polizia che, di fatto, lo aveva salvato dal linciaggio.
Dal momento dell’arresto Vartic, che è detenuto nel carcere di Genova Marassi, non ha mai spiegato il motivo del suo gesto. L’uomo ha continuato a fare scena muta senza fornire nessuna spiegazione del suo comportamento al pubblico ministero (anche davanti al gip, durante l’interrogatorio di convalida, era rimasto in silenzio).