Savona. Avevano nel portabagagli quasi 36 kg di droga, per un valore stimato tra gli 800.000 euro e il milione. Un grosso rifornimento, presumibilmente in vista dei prossimi ponti festivi. La staffetta, partita da Gibilterra (dove la droga era arrivata dal Marocco), era composta di tre auto, con una vettura davanti e una in coda a fare da “scorta” a quella che trasportava il carico, destinato al mercato della Riviera e ai territori di Torino e Milano. Ed invece il loro viaggio è finito tra le braccia dei carabinieri, in un’area di servizio della A10 in cui si erano fermati a fare benzina.
A finire in manette cinque persone: due italiani (Gaetano Di Maio, 55 anni, leader del gruppo, e Cosimo Carenza, 45, entrambi di Varese), un argentino (Garcia Luca Maximiliano) e due marocchini (i coniugi Rachid El Gharbaoui, 51 anni, e Noura Ansary Belfkih, 43). I cinque, secondo i carabinieri, facevano parte di un’organizzazione di alto livello che riforniva di hashish e marijuana a livello locale. A sgominare la banda il nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Savona: l’Operazione Viaje è stata diretta dal capitano Alberto Azara e coordinata dal pm Daniela Pischetola.
I cinque sono stati arrestati la scorsa notte, con l’accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. L’indagine è partita a gennaio, dopo una segnalazione di un caso di estorsione legato all’ambiente dello spaccio. Mentre i militari controllavano un’abitazione nei pressi della Darsena savonese, hanno notato una Mitsubishi che arrivava in quel palazzo: l’auto risultava essere già stata controllata a Milano e su uno dei due utilizzatori pendeva un mandato emesso dalla polizia marocchina per traffico internazionale di droga.
A quel punto il nucleo investigativo si è concentrato sull’auto, scoprendo che viaggiava spesso tra Milano, la Francia e la Spagna. Una volta ampliata l’indagine i carabinieri hanno scoperto che l’utilizzatore abituale del mezzo, Di Maio, era un trafficante internazionale di droga: per l’approvvigionamento l’uomo non si recava in prima persona in Marocco per via del mandato d’arresto, ma utilizzava dei collaboratori e quindi prendeva in consegna il carico a Gibilterra, trasportandolo in Italia in auto.

Domenica notte è scattato il blitz, mentre la vettura viaggiava scortata da due staffette. Quando la prima è stata bloccata al confine tra Francia e Italia la Mitsubishi ha proseguito il viaggio sulla A10, ma i militari l’hanno fermata nel momento in cui si è fermata a fare benzina, nell’autogrill di Borsana Sud tra Orco Feglino e Spotorno.
Durante la perquisizione nel bagagliaio sono stati trovato 24,5 kg di marijuana già pronti per il mercato e 11,5 kg di hashish sotto forma di ovuli. A bordo dell’auto anche un Taser, uno storditore elettrico che, secondo quanto appurato dai militari, i malviventi avevano con sé per difendersi dopo aver subito in passato aggressioni da parte di altri trafficanti.

Il valore stimato del carico, come detto, oscilla tra gli 800.000 euro e il milione (un singolo ovulo di quelli sequestrati viene venduto al dettaglio a circa 100 euro). Le sostanze in ogni caso non erano destinate ai singoli pusher, ma ai grossisti che a loro volta l’avrebbero piazzate sui vari territori di competenza.