Loano. Prima si chiamava via Carducci, ora si chiama via Affitto Alloggio al Primo Piano ad Uso Turistico. Non si tratta di un mastodontico errore degli uffici comunali o della ditta che fornisce i cartelli stradali e della toponomastica, ma una curiosità visibile in questi giorni proprio nella via dedicata al poeta toscano premio Nobel per la letteratura e che ha fatto il giro dei social network.
Nei giorni scorsi, una loanese ha deciso di sfruttare lo spazio offerto dal cartello che riporta informazioni circa la diramazione interna della strada (cioè il posizionamento di determinati civici in parti “nascoste” della via) incollandovi un manifesto nel quale annuncia la disponibilità, ad uso vacanze, di un appartamento posto al primo piano con tanto di numero di telefono a cui rivolgersi.
Una fotografia del cartello è apparsa sui gruppi Facebook che trattano di cose loanesi scatenando reazioni diverse, tra il divertito e lo sconcertato. Tutti, però, ritengono che l’affissione sia “abusiva” e anche per questo hanno chiesto che la polizia municipale intervenga “intimando” alla proprietaria dell’appartamento di rimuovere il suo insolito annuncio.
In realtà l’affissione è perfettamente in regola, così come confermato dal comandante della polizia municipale Gianluigi Soro: “La signora ha presentato al Comune regolare domanda di occupazione di suolo pubblico al fine di posizionare in via Carducci un palo recante un’insegna pubblicitaria. Avendo tutti i requisiti in regola ha ottenuto la concessione di suolo pubblico e ha anche pagato il relativo canone per tutto il 2017. Purtroppo, però, il palo che la signora ha proposto risultava non conforme e, anche per la sua collocazione, poteva costituire per diversi motivi una fonte di potenziale rischio per il transito dei pedoni. Per questo motivo abbiamo chiesto la rimozione”.
La domanda di occupazione di suolo pubblico formulata dalla signora, però, aveva i requisiti per essere accolta e lei aveva anche versato il canone annuale. Per questo la municipale ha cercato una soluzione di compromesso: “Onde evitare di affollare eccessivamente quell’angolo di strada con nuove installazioni di pali di segnaletica, la signora è stata autorizzata (solo fino alla fine dell’anno) ad utilizzare una vecchia indicazione toponomastica ormai priva di qualsiasi valore giuridico dal 1992”.
Il Codice della Strada di quell’anno, infatti, ha previsto una diversa segnaletica stradale per indicare i nomi delle vie: ora gli unici cartelli “autorizzati” sono quelli rettangolari a fondo bianco e scritta nere.
“Quando furono installati i nuovi segnali – spiega Soro – per ragioni di affetto vennero mantenuti anche i vecchi. Dopo 25 anni, il vecchio palo e l’insegna di marmo di via Carducci hanno riacquisito (ma solo fino alla fine dell’anno) una utilità pubblica che sta nella possibilità di salvaguardare l’interesse del privato cittadino ad ottenere una concessione di suolo pubblico, l’interesse del Comune a vedersi corrisposto il canone, la tutela dei pedoni rispetto al precedente tondino di ferro da cantiere, senza fare ulteriori buchi e affollare un angolo di via con ulteriori pali e cartelli. E’ certamente un compromesso ma a breve sarà restituito al quartiere (che comprensibilmente se ne è affezionato) il vecchio marmo, quasi cinquantennale, con il nome della via”.