Savona. “Il Comune di Savona, lo sanno anche i sassi, non ha più risorse praticamente per nessun evento e ha deciso “giocoforza” che le prossime celebrazioni dovranno essere necessariamente differenti da tutte quelle andate in scena negli anni scorsi. Ha offerto soluzioni sicuramente meno scenografiche, ma sempre all’insegna della collaborazione fra i partiti”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia in Regione Angelo Vaccarezza che risponde alle polemiche per il taglio dei fondi per il 25 Aprile a Savona.
“Apriti cielo. Libertà negata, ignoranza, non conoscenza del valore storico della città sono state le parole più gentili che ho letto.
Voi, ma proprio voi compagni? Il valore del 25 Aprile, cari compagni, non sapete nemmeno dove stia di casa. Avete la memoria corta, ve la rinfresco un po’. Quando nel 2009 io divenni Presidente della Provincia, come tutti gli anni la manifestazione per la ricorrenza della liberazione venne organizzata in sinergia fra Comune e l’Ente che avevo iniziato a governare. Fu la prima e l’ultima volta”.
“Già, perché non solo avete cercato di non farmi intervenire durante la cerimonia, chiedendomi se davvero avessi intenzione di dire qualcosa (secondo i compagni uno di Forza Italia non aveva nulla da dire…) feci il contrario, naturalmente, parlai eccome, ma oltre ai fischi e agli insulti assolutamente previsti da parte di chi sventolando con convinzione una bandiera rossa ha provato a farmi tacere, ci fu ben altro. Gli uomini della Digos ai quali va sempre il mio ringraziamento, mi dovettero scortare fino alla mia auto poiché fui aggredito, non solo verbalmente” ricorda ancora l’esponente di Forza Italia.
“Questo cari miei la dice lunga sul vostro concetto di democraticità e di libertà. Non finisce qui; l’anno successivo la collaborazione Comune-Provincia terminò con la costituzione di un “comitato” solo savonese per organizzare il 25 aprile esclusivamente livello comunale, senza quindi la partecipazione dell’Amministrazione provinciale poiché guidata da un esponente di Forza Italia.
E Vaccarezza aggiunge: “Cari colleghi, voi non comprendereste il significato della parola “libertà” nemmeno dopo averla letta sul vocabolario, per non parlare di quello di libertà d’espressione. Ve lo diciamo chiaro e tondo: i 12 mila euro chiesti dall’Anpi non ci sono. Ma a cosa servivano tutti questi soldi? Dovrete per la prima volta (ma speriamo non sia l’ultima) organizzarvi in maniera differente. Senza sperperi, senza inutili spese”.
“Sarebbe bene che provaste davvero a vivere il 25 aprile secondo quelli che sono i vostri “canoni”, in primis il rispetto di chi non la pensa come voi e che, ahimè, avete dimostrato di non aver avuto mai. Sarebbe anche bene vedere eguale enfasi per le celebrazioni del 2 Giugno, festa della Repubblica o del 4 Novembre, festa dell’Unità d’Italia, delle Forze Armate e fine della Prima Guerra mondiale, ma quelle sono festività di tutti e voi compagni preferite di gran lunga stare a casa sul divano”.
“Solo se riuscirete a mettere la stessa energia nell’organizzazione di tutte le celebrazioni, allora potrete dire di essere degni di quei valori che tanto propugnate, ma di cui, alla luce dei fatti di oggi, ben poco sapete” conclude Vaccarezza.