Savona. Da una parte il cinismo del ladro che le ha portato via i soldi che le servivano a pagare l’affitto, dall’altro la solidarietà dei suoi concittadini, pronti a compensare la perdita con una colletta.
Ha innescato una piccola ondata di generosità il brutto episodio di cui ieri è stata vittima una giovane barista di Savona, che si è vista derubare del contenuto del suo portafogli (ben 600 euro) proprio mentre era al lavoro nel suo locale.
L’episodio è avvenuto intorno alle 15 di ieri pomeriggio. Dopo aver dato il resto ad un cliente, la giovane ha appoggiato il suo portafogli su un ripiano nella parte posteriore del bancone. Pochi secondi di distrazione sono stati sufficienti perché un malvivente adocchiasse il borsellino, lo afferrasse e si allontanasse dal locale.
Quando si è accorta di quanto era accaduto, la barista ha tentato di rincorrere il ladro, ma questi è riuscito a far perdere le proprie tracce. Il portafogli è stato poi ritrovato alla stazione ferroviaria con ancora i documenti all’interno, ma ovviamente svuotato del contante e della carta bancomat.
Il post Facebook con cui la barista ha raccontato la sua vicenda e soprattutto ha esternato al mondo dei social network la propria rabbia (“Spero che i 600 euro che mi hai rubato e che sarebbero serviti per pagare l’affitto non ti bastino per curarti le malattie che mi auguro ti vengano”) non sono sfuggiti ai membri del gruppo “Una passeggiata per Savona”. I quali hanno deciso di andare in aiuto della loro concittadina organizzando una piccola raccolta fondi con cui aiutarla a recuperare la somma perduta.
“Ieri la nostra amica ha subito il furto di 600 euro, importo destinato al pagamento dell’affitto – ha scritto uno dei moderatori del gruppo – Sappiamo tutti che in questo periodo i soldi non avanzano e perdere una cifra simile può creare davvero dei problemi. Vogliamo darle una mano? Un euro a testa, 600 di noi e il gioco è fatto”.
E l’iniziativa ha subito ottenuto successo, con decine di utenti pronti a dare un contributo e rispondere simbolicamente alla prevaricazione subita dalla giovane barista.