Così non va

Santa Corona, tempi biblici per gli esami specialistici: la protesta dell’associazione Auser

Mobilitazione con petizione e raccolta firme indirizzata alla Asl 2 savonese: "Pazienti fuori regione oppure dal privato"

santa corona

Pietra Ligure. Esami specialistici e tempi di attesa biblici all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. La denuncia arriva dall’associazione Auser che ha iniziato una forte mobilitazione sulla grave situazione nel nosocomio pietrese: “Ci sono ritardi inaccettabili per visite importanti e noi che come associazione abbiamo a che fare con molte persone anziane ci rendiamo conto dei problemi e delle lunghe attese per prenotare una ecografia, una risonanza o altri accertamenti specialistici” afferma il coordinatore Auser Osvaldo Baccino.

“A nome di tutti i soci, a Pietra Ligure siamo in circa 200, vogliamo avviare una petizione con raccolta firme per denunciare tempi di attesa ormai insostenibili e che spesso mettono a rischio la salute dei cittadini”.

E il coordinatore Auser cita il caso di un signore di 72 anni, in cura per una “gammopatia monoclonale”. Al paziente è stata prescritta una ecografia di controllo per il 2017: con tanto di ricetta del medico curante l’anziano si è recato al CUP dell’ospedale pietrese, ma si è sentito dire che la data più vicina per l’esame era nel mese di aprile del 2018.

“Ora noi come associazione ci facciamo carico del grave problema che lamentano non solo i nostri soci anziani, ma gran parte dei pazienti della nostra zona che vengono giustamente a chiederci il perché di tali ritardi nel poter accedere alle visite specialistiche e agli esami che il medico prescrive. Come si fa ad aspettare di fare un esame dopo un anno e vari mesi di attesa. Dove va a finire il progetto della prevenzione delle malattie se neanche si riesce a curare quelle già in atto? Noi sappiamo per certo che in altre regioni tipo il Piemonte le liste di attesa sono molto più brevi, quindi molti anziani sono costretti o a recarsi fuori regione oppure scegliere visite e esami a pagamento”.

“Che non sia questo l’obiettivo scelto dalla nostra Asl 2? A questo si aggiunge la grave carenza del personale medico-infermieristico che comporta per i pazienti lunghe e snervanti attese che si protraggono per ore. E nel caso del pronto soccorso i pazienti anziani spesso sono costretti ad essere parcheggiati su una sedia senza che nessuno si preoccupi della loro grave situazione”.

“Penso che queste persone si meritano rispetto e adeguata assistenza anche per quello che hanno dato alla nostra società nell’arco della loro vita. Ma la nostra associazione Auser si farà promotrice di varie iniziative per cercare di portare a casa qualche risultato concreto per ridurre i lunghi e ingiustificati tempi di attesa che ci sono nella nostra provincia”.

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