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Sanità, la Liguria tra le prime regioni in italia ad aver adottato piano delle demenze

Viale: "Paziente al centro percorso di cura multidisciplinare”

palazzo regione

Regione. La Liguria è tra le prime Regioni in Italia ad aver adottato un piano regionale delle demenze, in particolare per le patologie legate all’alzheimer. È quanto emerso oggi nel corso della riunione della 2^ commissione salute e sicurezza sociale cui ha partecipato anche la vicepresidente e assessore alla sanità Sonia Viale, che ha espresso soddisfazione al termine dell’audizione del direttore sanitario della Asl 3 Paolo Cavagnaro e del coordinatore regionale della rete per le demenze Ernesto Palummeri, tra i componenti della Commissione per la redazione del Piano Nazionale Demenze.

“Finalmente – afferma la vicepresidente Viale – il paziente viene posto al centro del percorso di cura con il coinvolgimento di tutti i soggetti a diverso titolo interessati, dai Comuni alle Asl, dall’Inps alle associazioni familiari, dal Caf agli amministratori di sostegno, dagli assistenti familiari ai Centri per l’impiego”.

In questa direzione si inserisce anche il passaggio dalle attuali Unità di valutazione Alzheimer (UVA) ai Centri multidisciplinari per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD).

“La Liguria – aggiunge l’assessore alla Sanità – si rivela quindi una delle prime Regioni ad affrontare a livello organizzativo e strutturale il tema delle demenze in generale dell’alzheimer in particolare”.

Dalla verifica del numero di accessi ai servizi, emerge che nel 2015 in Liguria 17 mila persone hanno ricevuto una diagnosi di alzheimer o di demenza, in generale. Il piano regionale delle demenze dovrà essere attuato dalle Asl sotto l’attento monitoraggio da parte di Alisa, che coordina il sistema.

“Grazie all’aumento del fondo regionale sanitario e all’avvio di un percorso di efficientamento, ancora in corso – aggiunge la vicepresidente Viale – potranno essere individuate ulteriori risorse da dedicare a queste patologie. Su questo tema specifico, infatti, a livello nazionale il governo non ha previsto ulteriori oneri a favore delle regioni”.

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