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Regione, Scajola: “Approvato il testo unico sulle attività estrattive”

Gli emendamenti riguardano le procedure e le modalità di coltivazione della cava e le condizioni per il rilascio dell'autorizzazione

palazzo regione

Regione. Approvato oggi dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore all’urbanistica, Marco Scajola, il testo unico sulle attività estrattive del 2012 della passata giunta regionale di centrosinistra, impugnato dal governo e fatto decadere dalla corte costituzionale in alcuni commi che erano stati dichiarati illegittimi.

In particolare gli emendamenti approvati riguardano le procedure e le modalità con cui si deve svolgere la coltivazione della cava e stabiliscono le condizioni per il rilascio della relativa autorizzazione, introducendo nuove norme ambientali dopo l’esaurimento del giacimento e la chiusura dell’impianto, per il ripristino dell’area.

“Dopo la dichiarazione di illegittimità di alcuni commi del testo, emessa dalla corte costituzionale nel 2016 e relativi alla legge del 2012 approvata dalla passata giunta regionale di centrosinistra, abbiamo provveduto alla loro modifica, rimediando così agli errori della passata amministrazione – spiega l’assessore Scajola – Con l’occasione abbiamo rimesso mano alla legge del 2012 rivedendo alcuni aspetti particolarmente importanti che sono emersi nel corso della gestione delle attività degli ultimi anni. Se infatti la normativa attuale prevedeva già che l’autorizzazione all’attività estrattiva fosse comprensiva della sistemazione ambientale del sito a fine coltivazione, non ne fissava però la tempistica. Ci si è infatti resi conto che mancava uno strumento normativo che consentisse di obbligare gli esercenti alla sistemazione ambientale in tempi equi. E’ stato pertanto fissato il termine di 5 anni per il completamento della sistemazione ambientale”.

“Inoltre abbiamo introdotto anche il concetto di monitoraggio del sito, al termine della sistemazione ambientale, per ottenere, per due anni, la manutenzione dei lavori eseguiti e il relativo rifacimento di quelli non perfettamente riusciti o degradati”.

Nel nuovo testo approvato viene inoltre fatta maggiore chiarezza tra i ruoli di Asl e Arpal, indicando la prima come l’unica titolata a svolgere funzioni di polizia mineraria e controlli per la sicurezza dei lavoratori di cava e la seconda al controllo del corretto avanzamento del programma di coltivazione.

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