Mossa drastica

Pontinvrea, decreto del sindaco: le case che ospitano i migranti tassate come gli hotel

Nel mirino di Camiciottoli gli alloggi affittati alle coop che gestiscono i profughi: "Sono attività imprenditoriali e come tali vanno considerate"

matteo camiciottoli pontinvrea

Pontinvrea. Il sindaco di Pontinvrea Matteo Camiciottoli, esponente della Lega Nord, questa mattina ha emesso un decreto sindacale che di fatto trasforma in attività ricettive commerciali tutte le abitazioni che vengono affittate alle cooperative per ospitare i migranti. L’obiettivo è colpire quella che, secondo Camiciottoli, è a tutti gli effetti “una speculazione”: un’attività ricettiva commerciale, ovviamente, è soggetta a norme e tassazioni ben diverse da un normale alloggio privato.

Il decreto è formulato con toni decisamente duri ed accusatori. Tra le premesse il fatto che il Comune di Pontinvrea non ha aderito agli Sprar, ma anche il fatto “che il business sull’accoglienza sta dilagando – recita il testo – e soprattutto si scavalcano i sindaci che da un giorno all’altro si trovano sul loro territorio la presenza di persone delle quali in alcuni casi non se ne conosce né la provenienza né il loro stato giuridico penale”.

Il sindaco ritiene “di dover attribuire la responsabilità di qualsiasi atto illegittimo o criminale perpetrato dagli ospiti di queste strutture ai responsabili dell’accoglienza che li hanno in custodia, ma anche a coloro che hanno ceduto in locazione i loro immobili, senza aver preso informazioni su chi andava ad occuparli”; premette che “con sempre maggior frequenza unità immobiliari adibite ad abitazione privata extralberghiera, quali case vacanze”, vengono trasformate in centri di accoglienza e rileva che “l’esercizio delle attività esercitate nei suddetti immobili di fatto ne modifica la destinazione d’uso da residenza privata ad attività imprenditoriale“.

Per ragioni di equità, dunque, secondo Camiciottoli “risulta doveroso assoggettarli a tassazione, per quanto riguarda l’imposta sugli immobili Imu e Tari in quanto la tariffa va commisurata alla quantità e qualità di rifiuti prodotti”.

“Preso atto che queste abitazioni diventano a tutti gli effetti attività ricettive, e quindi per il benessere anche degli ospiti stessi soggette alle normative vigenti per queste tipologie di attività”, e “visto che è intenzione della giunta introdurre una tassa di soggiorno pari a 2,50 euro al giorno per le attività ricettive per ogni ospite”, il sindaco ha quindi decretato “di incaricare il responsabile dell’Ufficio Tecnico e finanziario di individuare le unità immobiliari che vengono utilizzate per attività extralberghiere tra cui centri di accoglienza per stranieri” e “di applicare in modo equo una tassazione differenziata […] tenendo conto che si tratta di attività di tipo imprenditoriale che comportano un costo per la collettività“.

Il decreto ordina inoltre di applicare a queste attività la tassa di soggiorno, pari a 2,50 euro a persona, e “di demandare alla giunta la valutazione di costituirsi contro chi ha la custodia degli occupanti di queste strutture e i proprietari per qualsiasi atto illegale gli stessi dovessero perpetrare ai danni di persone e cose sul territorio comunale”. Per chiarire la sua posizione alla popolazione Camiciottoli nei prossimi giorni convocherà un’assemblea pubblica.

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