Pietra ambizioso

Pietra Ligure, la parola al mister Mario Pisanorisultati

Dalla retrocessione con l'Andora, alla vetta col Pietra Ligure, il giovane tecnico ha le idee chiare su come affrontare lo scontro diretto con il Campomorone

Pietra Ligure.  “Non è forte chi non cade, ma chi, cadendo, ha la forza di rialzarsi”, Jim Morrison leader carismatico dei mitici Doors, ‘profeta’ della libertà ed uno dei più grandi miti del rock mondiale, era molto sensibile a tal riguardo.

Chi si rialza, dopo un brutto momento e riprende la vita, più forte che mai, rafforza il carattere, fino a poter sognare ad occhi aperti…

E’ il caso del Pietra Ligure, che dopo la sconfitta, con tanto di perdita del primato, a favore della Cairese, ha saputo fare tesoro degli errori commessi e tornare, nel giro di un paio di giornate, a primeggiare.

Mario Pisano è il giovane e rampante mister del Pietra Ligure… a lui la società ha affidato il compito di voltare pagina, successivamente alla mancata promozione della scorsa stagione.

“Dopo la sconfitta di Cairo, avvenuta per un nostro errore tecnico – dice Pisano – ho avuto la conferma della forza della nostra squadra, che ha la consapevolezza di potersela giocare con tutte le dirette rivali, accreditate al passaggio in Eccellenza. In questi giorni ho dato un’ occhiata alle statistiche del campionato e ho notato che siamo il team che è stato in testa alla graduatoria per il maggior numero di partite… So perfettamente che bisogna essere in vetta alla trentesima giornata… ma intanto i numeri dicono che possiamo farcela”.

Le rivali sono forti e agguerrite, a cominciare dalla Cairese…

La Cairese è l’avversaria numero uno… è guidata da un ottimo allenatore, come Podestà, ha un ‘back ground’ importante e una rosa di giocatori di prima scelta. Anche il Campomorone è una squadra solida, caratteriale ed è allenata da un mister vincente. Quanto al Taggia, seppur attardato in classifica, non ci lascia dormire sonni tranquilli”.

E poi che bella rivincita ti sei preso, rispetto all’amara retrocessione dello scorso anno con l’Andora…

“E’ stato un capitolo importante della mia vita calcistica… ricordo con piacere il presidente Becchi e Sergio Bogliolo, molto più che un dirigente”.

Quest’anno la musica è cambiata…

“Ho l’opportunità di lavorare con dirigenti (ndr, Micalizzi, Spotorno, Faggiano, Fulvio e Ricciardi) che masticano calcio da sempre e che mi hanno messo in condizione di lavorare serenamente. L’organizzazione è perfetta ed oltre ad uno staff tecnico di prim’ordine, abbiamo una rosa di giocatori validi e professionali”.

Quale squadra ti ha colpito a livello tattico?

“Il Taggia, del girone di andata, mi aveva colpito per l’ottima struttura di gioco, creata da mister Tirone. Anche la Praese mi piaciuta alquanto… una squadra quadrata, compatta e difficile da superare”.

In un campionato dove giocano tanti giovani, a chi dai un premio virtuale?

“Il cairese Canaparo è una spanna sopra a tutti… molto bravi anche Galluccio (Certosa), il portiere Brewueer (Ceriale) ed i loanesi Auteri e Kevin Piave“.

Per concludere, domenica avrete lo scontro diretto al ‘De Vincenzi’ col Campomorone… come si può venire a capo di una squadra forte come quella di Pirovano?

“Con equilibrio, facendo bene entrambe le fase di gioco, stando corti e compatti, per non dar loro la possibilità di farci male con le ripartenze. Servirà far ricorso anche alla tecnica individuale, per uscire dal primo pressing, alla ricerca di spazi liberi”.

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