Albenga. A pochi giorni dal termine di validità delle offerte presentate, è finalmente arrivata l’aggiudicazione definitiva: il reparto di Ortopedia dell’ospedale di Albenga verrà gestito dal Policlinico di Monza. Il decreto del dirigente del settore Affari Generali è del 22 febbraio, ma è stato comunicato alle aziende partecipanti al bando soltanto questa mattina.
Il provvedimento, come detto, è arrivato quasi al fotofinish: le offerte erano state presentate il 22 settembre, e dal 22 marzo almeno teoricamente non sarebbero più state valide. Dopo mesi di incertezza (con le conseguenti proteste sia da parte degli ex lavoratori, in attesa di essere riassorbiti, che sul versante politico) la situazione si è finalmente sbloccata, e si intravede dunque all’orizzonte la riapertura del reparto. L’aggiudicazione definitiva è il passo decisivo che permetterà ora al Policlinico di Monza di procedere con le azioni concrete.
La gara era stata indetta dalla Regione Liguria dopo la decisione di chiudere la sperimentazione da parte di Gsl. Sei in totale le aziende che avevano deciso di partecipare al bando di gara: a vincere era stato il Policlinico di Monza davanti a COL, azienda savonese nata sulle ceneri dell’ex gestore GSL e comprendente al suo interno anche altre realtà locali come Cooperarci. Da subito però erano iniziate le contestazione da parte di COL, sia per via della proroga (il termine iniziale era il 15 settembre, all’ultimo la Regione aveva deciso di spostarlo al 22) sia per il risultato finale.
COL infatti, giunta formalmente seconda alle spalle del Policlinico, contestava i parametri utilizzati nell’indicare lo sconto sulla base d’asta sostenendo, numeri alla mano di aver presentato in realtà l’offerta più bassa. Nonostante mesi di lotte tra ricorsi al Tar e piccoli “gialli” di Pec scomparse, però, la Regione non ha fatto passi indietro e ha confermato l’aggiudicazione al Policlinico.
A rallentare le operazioni è stata anche, paradossalmente, la bontà dell’offerta del Policlinico: avendo ottenuto un punteggio superiore ai 4/5 del totale sia nel comparto tecnico che in quello economico, era stata giudicata “anomala”, come previsto dalla normativa). Tradotto, secondo la legge un’offerta che presenta i migliori parametri tecnici ad un prezzo eccezionalmente basso è potenzialmente sospetta, e per questo scatta in automatico una procedura per la verifica della congruità dell’offerta. Per questo erano scattai ulteriori controlli, con l’azienda chiamata a giustificare la propria offerta per fugare ogni dubbio.