Difesa accorata

Niente prima elementare a Cosseria, i rappresentanti difendono la scuola: “Non è perfetta, ma è seria e ama i bimbi”

Lettera aperta delle famiglie che mandano i loro figli in quella scuola: "Invece delle voci di pochi, ascoltate quelle di chi la vive ogni giorno"

scuola cosseria burlando

Cosseria. “La scuola primaria Giorgio Gaiero non è certo la miglior scuola del mondo. Ma è una scuola seria, che di sicuro ama i bambini quanto li amava quest’uomo. Da qui non escono nè geni nè oracoli, ma vi entrano bambini felici e orgogliosi di farne parte. E forse sono loro che, più degli adulti, dovrebbero parlare”. Ecco l’accorato sfogo di alcuni rappresentanti ed ex rappresentanti di istituto della scuola elementare di Cosseria, a pochi giorni dalla notizia dell’assenza di iscritti alla prossima classe prima.

La ragione per cui nessuno degli 11 bambini del paese è stato iscritto alle elementari di Cosseria, ha rivelato il sindaco Roberto Molinaro, è da ricercarsi nelle lamentele arrivate da alcuni genitori, che hanno portato alcune famiglie ad iscrivere i propri figli nei plessi scolastici dei comuni vicini. Un fenomeno già verificatosi l’anno scorso e diventato drammatico quest’anno, con nessun iscritto alla prossima prima elementare: a quel punto il primo cittadino ha indetto una riunione con i genitori “i quali – ha spiegato il sindaco – hanno espresso molto chiaramente il motivo per cui non avrebbero iscritto i loro figli, e le motivazioni non riguardavano né il tempo pieno né il timore della pluriclasse”.

Una brutta “nomea”, insomma, legata più al passaparola che a reali criticità. In paese però c’è chi non è d’accordo, e si tratta delle famiglie che mandano o hanno mandato i propri figli in quella scuola. E così i rappresentanti Carlo Fallerini, Emanuela Giovinazzo, Lorenza Solari e Mara Barocco e gli ex rappresentanti Cristina Delfino, Simone Scotto di Carlo, Sara Rumazza, Milena Armellino, Maria Barilaro, Sara Decia e Orietta Pisano affidano ad una lettera aperta la loro versione dei fatti. “In Valbormida le voci corrono senza sapere dove stanno andando, proviamo a dar loro una bussola – scrivono – Qualche voce manca all’appello. Magari proprio quella di chi, con discrezione e rammarico, ha osservato e osserva in silenzio: noi rappresentanti di classe, insieme ad ex rappresentanti e a molti genitori di ex alunni”.

“La scuola di Cosseria, che ognuno ha vissuto con propri occhi e con proprio stato d’animo, ha una scia ben definita – proseguono – disegnata sia dai genitori più ‘lontani’ che oggi hanno i figli grandi o alle superiori, sia dai più vicini, con i figli alle scuole medie: ragazzi – in generale – senza difficoltà nell’organizzazione dello studio, con la stima di sè e la consapevolezza delle proprie capacità. C’è soddisfazione nei loro occhi quando parlano degli insegnanti di Cosseria, dell’ambiente, dei valori. Di tutto ciò che ha lasciato un segno importante e indelebile nei loro figli, durante i loro ultimi cinque anni di vita ‘da bambini'”.

“Soddisfazione all’unanimità? No – ammettono – Qualcuno non è stato del tutto contento. Bisognerebbe però, pesare il parere di chi non sente il bisogno di mettersi in dubbio e tiene stretta la perfezione delle proprie idee. Anche il parere di chi preferisce seguire anzichè scegliere. E pesare anche il parere di chi cerca spesso un motivo per aprire i rubinetti della rabbia, senza accorgersi che gli unici piedi che si bagnano sono i suoi. Rimangono, a questo punto, coloro che pur rispettando le caratteristiche della scuola, hanno preferito scegliere altre strade, più vicine alle loro aspettative. Giusto così. Sono comunque una minoranza. La maggior parte dei genitori degli ex alunni della scuola di Cosseria ha iscritto lì anche i secondogeniti. Hanno condiviso con i maestri la crescita e la maturazione dei loro figli”.

“La scuola di Cosseria ci ha insegnato che i bambini sono persone, uniche ed irripetibili – proseguono i rappresentanti di classe – Come tali vanno trattati, non esiste uno standard, nè un traguardo comune. Fondamentale è il supporto ai bambini nella ricerca e interpretazione del valore che hanno dentro di sè. La scuola di Cosseria ci ha aiutato anche nel difficile ruolo di genitori. A volte bisogna cambiare l’angolo di visuale fino a trovare quello che più illumina i nostri bambini. Con quel vento di umiltà che rende miti anche gli inverni più rigidi”.

scuola cosseria burlando

“Il ruolo di noi attuali rappresentanti dei genitori della scuola di Cosseria è di intermediari scuola-famiglia – ricordano – I riscontri di molti genitori di ex alunni, e di ex rappresentanti, non lasciano spazio a dubbi. Quando la storia, quella vera, raccontata da chi ne ha fatto parte, non viene presa in considerazione prima di una scelta, forse conviene fermarsi e rimettere sul tavolo dubbi e certezze. Osservare senza giudicare è difficile. Un parere è obiettivo solo se si libera del mero fine personale. Abbiamo i nostri figli qui, e anche noi siamo soddisfatti del loro percorso di crescita e maturazione. Ringraziamo tutti, da coloro che hanno costruito questa scuola, a chi se ne è preso cura nel tempo”.

L’obiettivo, ora, è “salvare” una scuola inaugurata nel 2008 e ampliata nel 2013 con un consistente investimento che, ora, rischia di essere sprecato. “Ci sono paesi dove avere una scuola è un sogno – concludono i genitori – Forse alcuni non sanno nemmeno cosa sia. Noi che abbiamo addirittura la possibilità di scegliere, dovremmo ritenerci dei privilegiati. Tutti abbiamo bisogno di quel vento di umiltà. Basterebbe solo aprire le finestre”.

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