Loano. Partirà (salvo sorprese e ripensamenti) dai Pontassi la sperimentazione del progetto del “Controllo del Vicinato” sul territorio di Loano.
In occasione dell’assemblea di mercoledì pomeriggio, il consiglio comunale loanese discuterà la mozione con cui consiglieri della lista civica di minoranza LoaNoi Paolo Gervasi, Patrizia Mel e Daniele Oliva sollecita la rapida adesione all’associazione che promuove e sostiene il “Neighbourhood Watch” quale forma di auto-tutela dei cittadini nei confronti della piccola criminalità.
Il sollecito, però, non è più del tutto necessario: l’amministrazione del sindaco Luigi Pignocca, infatti, ha deciso di dare riscontro alle richieste formulate da LoaNoi e dalle “Mamme Attive” e di autorizzare una prima fase di sperimentazione da attuare nella zona dei Pontassi, al confine con Borghetto Santo Spirito.
Il Comune si è detto disponibile a fornire il materiale e ad espletare alcune formalità burocratiche ad avviare il progetto. Che ha ottenuto, tra l’altro, anche il via libera da parte della prefettura, che dopo aver spazzato il campo dall’ipotesi che il “Controllo del Vicinato” potesse essere una “formula alternativa” per definire le ronde, ha dato il proprio benestare.
Hanno trovato dunque accoglimenti le ripetute richieste, avanzate negli ultimi 24 mesi da parte del gruppo che poi ha dato vita alla lista civica e dalle cosiddette “Mamme Attive”. Il “Controllo del Vicinato” era stato oggetto principale della riunione del “Tavolo della Sicurezza” dello scorso 14 novembre. In quell’occasione il presidente dell’associazione nazionale Gianfrancesco Caccia aveva illustrato la missione ed i servizi forniti dal progetto. Al termine della serata, il sindaco Luigi Pignocca aveva commentato: “L’incontro con Caccia è stato molto utile e interessante e ci ha permesso di conoscere meglio questo progetto e iniziare a capire come poterlo eventualmente mettere in atto anche nella nostra città”.
Il controllo del vicinato (Neighbourhood Watch) nasce negli Stati Uniti negli anni 60’/ 70’ e sbarca in Gran Bretagna nel 1982 nella città di Mollington, nei pressi Liverpool. Da allora il programma si è largamente diffuso in tutta la Gran Bretagna e, lentamente, in quasi tutti i paesi dell’Europa continentale, inclusi alcuni paesi dell’Europa dell’Est. In Italia cominciano a formarsi i primi gruppi e ad apparire i primi cartelli gialli nel 2008, a Caronno Pertusella in provincia di Varese.
In estrema sintesi, il progetto prevede la creazione di gruppi di cittadini che abitano nello stesso quartiere e che si accordano per sorvegliare in modo informale i propri spazi privati e gli spazi pubblici comuni e per creare un vicinato organizzato e solidale. Il programma prevede l’auto-organizzazione tra vicini per controllare l’area intorno alle proprie abitazioni e gli spazi pubblici più prossimi. L’attività dei gruppi di controllo del vicinato è segnalata da appositi cartelli che hanno lo scopo di comunicare a chiunque passi nella zona interessata al controllo che la sua presenza non passerà inosservata e che il vicinato è attento e consapevole di ciò che avviene all’interno della propria area. Partecipare ad un gruppo di controllo del vicinato non fa correre alcun rischio, non richiede alcun atto di eroismo né alcuna attività di pattugliamento. I residenti continuano a svolgere le proprie attività, ma con una diversa consapevolezza del proprio ambiente.
Secondo i membri di LoaNoi, il “Controllo di Vicinato” rappresenta una buona soluzione per risolvere i problemi di sicurezza e ordine pubblico che a loro dire stanno interessando la città dei Doria da qualche tempo: “Sul territorio comunale si stanno verificando fenomeni che creano allarme sociale nonché un diffuso senso di percezione di insicurezza quali furti nelle abitazioni, truffe, raggiri di persone anziane – ricordano il capogruppo Gervasi e i suoi – Le forze dell’ordine operanti sul territorio del comune di Loano non sempre hanno risorse sufficienti per fronteggiare questi eventi, soprattutto in termini di personale e dotazioni strumentali che a volte non permettono un capillare ed immediato intervento. E le misure di prevenzione, se correttamente applicate, possono risultare più efficaci nel limitare il verificarsi di tali episodi e rendere più sicuro il nostro territorio”.
“In numerosi Comuni italiani sono sorte spontanee aggregazioni di cittadini, volte ad un maggiore presidio del territorio attraverso una forma di ‘Controllo del Vicinato’, ovvero il costante monitoraggio del quartiere da parte dei propri residenti per identificare possibili elementi di rischio riferiti ai suddetti reati predatori. Inoltre il ‘Controllo del Vicinato’ è già realtà in Italia a partire dal 2008 soprattutto in Lombardia, Veneto, Emilia, Piemonte e che in Liguria un simile progetto è attivo presso il Comune di Sarzana, ove ha dato positivi risultati in termini di prevenzione di reati, non solo di tipo predatorio”.
LoaNoi ricorda che “l’esperienza del ‘Controllo del Vicinato’ si configura come uno strumento finalizzato alla prevenzione nell’ambito della sicurezza urbana e utile mezzo di diminuzione della percezione di insicurezza ed è pertanto uno strumento utile al raggiungimento degli obiettivi di programmi di mandato istituzionali propri di ogni amministrazione, ovvero l’aumento della sicurezza in ambito urbano, il presidio del territorio, il recupero di forme di socialità maggiormente improntate alla collaborazione e al mutuo supporto. Tali progetti possono dimostrare la propria utilità in particolar modo per quanto attiene l’individuazione delle vulnerabilità dei luoghi di residenza e di lavoro, i consigli pratici per ridurre i rischi di furto, la protezione dei beni e dalle truffe”.
“Il ‘Controllo del Vicinato’ si connota come una libera forma associativa tra cittadini residenti nello stesso quartiere, volta alla creazione di una catena gerarchica di comunicazione tra i propri membri per inoltrare alle forze dell’ordine una qualificata segnalazione sull’imminenza e le connotazioni di un evento criminoso. I cittadini che aderiscono al progetto si preoccupano di monitorare il territorio segnalando alle forze dell’ordine situazioni sospette non compiendo comunque in alcun modo azioni di polizia, o comunque azioni dirette di alcun genere. Inoltre, il ‘Controllo del Vicinato’ è in grado di rafforzare i legami di una comunità che diventa più unita e consapevole e che anche le forze dell’ordine beneficeranno di questa attività, sia attraverso il dialogo con i cittadini, che con la loro collaborazione”.