Operazione amarcord

La filiera ittica nel mirino della capitaneria di porto: controlli a raffica tra Savona e Torino

I militari hanno effettuato 205 accertamenti sia in mare che nei centri di distribuzione

Capitaneria porto

Savona. I pescherecci in mare, i punti di sbarco, i mercati ittici, i laboratori di trasformazione, i centri di grande distribuzione e di vendita al dettaglio, i ristoranti e perfino i punti di distribuzione “in strada”. Sono queste le attività finite nel mirino degli uomini della capitaneria di porto di Savona, che tra il 5 e l’11 marzo scorso, con la collaborazione dell’Asl di Savona e Torino, hanno effettuato una serie controlli mirati e riguardanti la commercializzazione, la ristorazione e l’immissione sul mercato di prodotti ittici extracomunitari non conformi. I controlli rientravano nell’ambito di “Amarcord”, operazione complessa disposta a livello regionale dalla direzione marittima della Liguria in materia di vigilanza dell’intera filiera ittica commerciale.

Nel corso dell’operazione sono stati effettuati 205 controlli, che hanno permesso di accertare alcuni comportamenti illeciti che hanno portato all’inoltro di due comunicazioni alla procura competente, una per frode commerciale (presso un ristorante di Torino) e l’altra per mancato rispetto delle norme sanitarie (presso un altro ristorante sempre di Torino), e all’emissione di cinque sanzioni amministrative (per un totale di 7.500 euro) per “non conforme tracciabilità dei prodotti ittici” in vendita.

Nel corso dell’operazione, che rientra tra gli ordinari servizi d’istituto espletati dal corpo delle capitanerie di porto al fine di verificare il rispetto delle norme in materia di pesca marittima e la conseguente tutela del consumatore sono state riscontrate altre irregolarità.

In un deposito e commercio all’ingrosso di prodotti alimentari cinesi situato nel comune di Torino e che costituisce un punto di approvvigionamento di molti ristoratori etnici, è stata accertata la presenza di circa 196 chili di prodotti ittici congelati vari le cui etichette non riportavano correttamente tutte le informazioni previste dalla normativa comunitaria. Il materiale è stato posto sotto sequestro amministrativo e il responsabile del deposito è stato sanzionato. Inoltre, i veterinari dell’Asl di Torino, in sopralluogo congiunto, hanno proceduto ad effettuare numerosi prelievi per le successive indagini sanitarie.

Presso un ristorante di Torino è stata accertata la presenza, in una cella frigo, di filoni di “tonno a pinne gialle” decongelato per i quali è stato richiesto l’intervento della locale Asl di Torino al fine di verificarne i requisiti sanitari per la somministrazione. I successivi accertamenti analitici hanno permesso di evidenziare la presenza dell’istamina, una molecola organica, che è alla base della cosiddetta sindrome sgombroide dell’uomo. Ciò comporta l’obbligo di deferire l’impresa alimentare all’autorità giudiziaria.

A Savona presso un ristorante cinese è stata accertata la presenza di 10 chili di prodotti ittici, pellicolati sul posto e congelati, per i quali non è stato possibile risalire alla specie ittica presente, alla data di congelamento e alla data di scadenza. I prodotti ittici sono stati posti sotto sequestro amministrativo e l’interessata sanzionata ai sensi delle vigenti norme comunitarie.

Le attività eseguite dal personale dei nuclei ispettivi pesca della capitaneria di porto di Savona, comandata dal capitano di vascello Massimo Gasparini, proseguiranno (sotto il coordinamento del centro controllo area pesca della direzione marittima di Genova) durante tutto il corso dell’anno con particolare intensificazione in occasione delle prossime festività pasquali.

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