Hockey in line

I Killer Whales limitano i danni nella trasferta “impossibile” con il Quanta

I milanesi si impongono per 12 a 7

KillerWhales - Hockey inline Savona
Foto d'archivio

Savona. Trasferta milanese contro il Quanta per l’HC Savona. Infermeria piena e nerofucsia costretti a schierare “in avanti” il primo portiere Luca Taraschi. Tra i pali Davide Semenza.

Le Orche arrivano con forte ritardo all’appuntamento a causa dei noti fatti accaduti in mattinata sull’autostrada Savona-Genova e questo limita il tempo dedicato al riscaldamento.

Partita già in salita ancor prima di iniziare, come se non bastasse il dover affrontare i fortissimi milanesi.
Il parziale di 5 a 0 nei primi minuti lascia poco spazio all’immaginazione. Coach Parodi decide che è il momento per un time-out. Il gioco si riequilibra e i Killer Whales cominciano ad aggredire e mordere un po’ di più e si sbloccano anche in fase realizzativa. Il primo tempo si chiude sull’8 a 4 per i padroni di casa.

Nell’intervallo Taraschi dà qualche dritta a Semenza e i giocatori di movimento cercano di riprendere fiato. Nel secondo tempo il Savona decide di tentare il tutto per tutto e alza un po’ i ritmi cogliendo di sorpresa il Milano che subisce due gol e rischia in parecchie occasioni, salvate per il rotto della cuffia. Uno dei gol è addirittura di Taraschi, su assist di Parodi.

L’eccessivo slancio offensivo viene però pagato dalle Orche, che cominciano ad accusare un po’ di stanchezza commettendo qualche penalità di troppo in difesa, concedendo ancora una realizzazione ai padroni di casa.

I savonesi hanno qualche energia residua e approfittano dei power-play concessi dal Quanta e realizzano ancora. Ma ormai la partita non ha più nulla da dire alle cronache e il tempo scorre via fino al 12-7 finale

Coach Stefano Parodi commenta così il match: “Non posso dire di essere soddisfatto di una sconfitta, ma posso dire che, primo tempo a parte, nelle altre frazioni abbiamo giocato un buon hockey. E’ stata una partita divertente e noi abbiamo fatto il massimo di quello che potevamo fare, sicuramente non avremmo potuto vincere“.

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