Plateatico

Finale Ligure, la minoranza: “Il Comune rinuncia ai soldi di una tassa a favore di un’associazione”

"Il Comune poteva investire i soldi per i propri cittadini, per dare assistenza agli anziani e alla famiglie in difficoltà od organizzare eventi turistici”

comune finale

Finale Ligure. “L’amministrazione comunale rinuncia ad incassare una tassa (con cui finanziare i servizi ai cittadini) a favore di un’associazione (che la userà per i propri scopi)”. E’ questa l’anomalia “scoperta” e denunciata dai gruppi di minoranza in consiglio comunale a Finale Ligure.

La tassa in questione è la ben nota Cosap, il canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche che deve versare nelle casse del Comune chiunque intenda occupare (per tempi più o meno brevi) spazi pubblici come piazze e vie: “La tassa in questione – dicono dalla minoranza – rimane in vigore su tutto il territorio Comunale. L’amministrazione Frascherelli, però, ha rinunciato al diritto di incassarla esclusivamente dagli espositori e venditori del mercatino dell’antiquariato di Finalborgo, i quali invece la verseranno direttamente agli organizzatori, ovvero all’associazione ‘Centro Storico del Finale’. Per l’occasione il tributo si trasformerà in gabella, e sarà ribattezzato ‘plateatico”‘.

“Il ‘plateatico’ era un tributo di origine feudale dovuto per esporre e vendere le proprie merci sul suolo pubblico. La Cosap è il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche istituita da una legge dello stato (l’articolo 63 del decreto legislativo numero 446 del 1997). Non c’è differenza tra plateatico e Cosap, solo una questione lessicale. Si tratta della stessa tassa che nell’arco dei secoli ha cambiato nome. Cambia invece il beneficiario: la Cosap la incassava il comune e la trasformava in servizi ai cittadini il plateatico lo incasserà un’associazione che lo utilizzerà per gli scopi del proprio statuto”.

Secondo le minoranza, si tratta di “una delibera di giunta assolutamente irrituale” specie perché non ha l’obiettivo di “abbassare finalmente le tasse ai finalesi”. Anzi, questa decisione potrebbe danneggiare le casse del Comune: “Il danno erariale per il Comune ammonta a più di 11 mila euro. Soldi che il Comune poteva destinare ad un obiettivo preciso: dall’assistenza agli anziani e alla famiglie in difficoltà all’organizzazione di eventi turistici”.

“Il Comune amministrato da Frascherelli ha abdicato al suo ruolo e lo ha fatto nel peggiore dei modi. Senza trasparenza: perché l’assegnazione non è avvenuta attraverso un bando di gara pubblico che avrebbe consentito di selezionare l’offerta economicamente più vantaggiosa. La svendita dei diritti di suolo del Comune di Finale Ligure si è consumata in gran segreto con una velocità sorprendente. La proposta del ‘Centro Storico’ di gestione del mercatino (con riscossione integrale del plateatico) è stata depositata il 21 febbraio. Otto giorni dopo era già stata approvata dalla giunta, firmata la convenzione e pubblicata all’albo pretorio. Una velocità che stride con la insostenibile lentezza con cui questa giunta affronta quotidianamente i problemi dei cittadini comuni”.

“Si tratta di una scelta molto grave che introduce una disparità di trattamento ingiustificata in quanto il comune rinuncia alla tassa sul suolo pubblico solo per una particolare attività (mercatino dell’antiquariato) mentre la esige per tutte le attività commerciali finalesi. Una scelta che di sicuro danneggia i cittadini e l’immagine del comune”.

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