Scintille

Cairo, il protocollo d’intesa con Ferrania Technologies infiamma il Consiglio comunale

Dure le reazioni dell'opposizione e accesi i toni del sindaco Briano che accusa i consiglieri di aver votato, in passato, per la centrale a carbone

consiglio comunale cairo 24 marzo

Cairo Montenotte. Un Consiglio comunale molto acceso e discusso quello di ieri sera a Cairo, durante il quale è stato approvato il bilancio di previsione 2017, illustrato dall’assessore Stefano Valsetti, che lo ha definito equilibrato e in linea con la politica degli ultimi anni. Essendo il ‘suo’ ultimo documento finanziario, l’assessore ha inoltre parlato di come, negli ultimi dieci anni, i conti del Comune siano tornati ad essere in regola, senza aumenti per i cittadini e con il mantenimento dei servizi, anche grazie all’operazione di recupero dell’evasione che ha riportato nelle casse pubbliche circa due milioni di euro.

Ma la discussione si è accesa per il punto all’ordine del giorno riguardante il protocollo d’intesa tra Ferrania Technologies e il Comune. Un accordo che prevede la futura presentazione di uno Strumento urbanistico attuativo dell’azienda per “una pianificazione più razionale tesa a rendere appetibile il sito – dichiara l’assessore all’Industria, Alberto Poggio – Ci sarà una suddivisione in lotti, aree di servizio adeguate, ricollocazione di spazi tipo parcheggi, ma anche si risolveranno anomalie che si trascinano da anni anche sulla competenza pubblica, come i giardini e lo stesso viale della Libertà, che passeranno al Comune”.

“Ovviamente – prosegue Poggio – viene riconosciuta alla Ferrania la valorizzazione di queste aree che sono a scomputo degli oneri di urbanizzazione per i futuri soggetti che si insedieranno”. Forti le reazioni della minoranza consigliare, appoggiata da un nutrito gruppo di residenti della frazione.

Dal gruppo “Il Comune di Tutti”, i consiglieri Maurizio Briano e Marco Dogliotti, dopo aver chiesto lo stralcio del punto (non approvato), così commentano: “Che i protocolli e gli accordi firmati dal lontano 2005 in poi debbano trovare finalmente attuazione e che l’amministrazione cairese debba impegnarsi per dare opportunità di sviluppo economico dell’area industriale di Ferrania, e non solo di quella, sono concetti anche a noi cari, ma non devono dare l’alibi per avallare un protocollo di questo genere. A pochi mesi dalla fine del mandato amministrativo, ci sembra un’azione moralmente e politicamente scorretta perché obbligherà soggetti diversi a fare atti amministrativi preconfezionati o perlomeno definiti da altri e con la mancanza totale di partecipazione dei cittadini cairesi nella loro totalità e ferraniesi nello specifico, oltre alle aziende già insediate e che si stanno insediando sul territorio, alla faccia della tanto sventolata da parte vostra partecipazione. Dove è l’urgenza di vincolare il comune dal momento in cui non si conoscono incombenti richieste da parte di nuovi investitori? Ma la questione che ci spaventa di più è incentrata nella nota inviata dalla Ferrania Technologies il 20 febbraio scorso. Questa amministrazione la fa propria, forse spronata, anche se ci sembra tutt’altro, dall’ultimo capoverso della lettera che testualmente diceva “Quanto sopra, nel suo complesso (riguardo, cioè, allo sviluppo urbanistico del sito ed alla compravendita delle palazzine) consentirebbe altresì di valutare con mutato spirito il contenzioso in essere, impregiudicati per il momento ogni diritto ed azione di Ferrania Technologies, nella prospettiva di un eventuale abbandono delle impugnazioni, anche con rinuncia all’originario ricorso al Tar Liguria RGR n.419/2012″.

È inaccettabile che un soggetto privato detti i termini urbanistici di un’area industriale importantissima per il nostro Comune e non solo. Addirittura convince questa amministrazione ad acquisire due immobili, 600 mila euro più iva per due strutture non propriamente messe bene, per la realizzazione, da parte dell’ente, di alloggi da destinarsi al social housing. E per finire, a scomputo di quasi 3 milioni di euro di oneri di urbanizzazione dovuti, cedono al Comune strade, piste ciclabili e altri spazi già gravati da uso pubblico e la cui manutenzione, in parte, già in capo alla collettività cairese (stimate in 2,5 milioni di euro). 2,5 milioni di scomputi, 600 mila euro di palazzine più l’aumento di valore dell’area parcheggio che verrà trasformata in area industriale…. L’approvazione del libro dei sogni di un soggetto privato sembra porti ad un bel costo/mancato introito per l’Ente”.

Dura la replica del sindaco Fulvio Briano, che ha attaccato il consigliere di minoranza Maurizio Briano ricordandogli di quando, in ruoli invertiti, ossia il primo tra i banchi dell’opposizione e il secondo in maggioranza, nel 2005 di discuteva di un accordo per una centrale a carbone, prima, a biomasse, successivamente, da realizzare proprio a Ferrania, un’operazione aspramente contrastata dall’attuale amministrazione.

E ancora, “non è ammissibile anteporre il termine vincolante davanti al Comune di Cairo e Ferrania Technologies, il Comune rappresenta tutti i cittadini. Si manca di rispetto sia ai cittadini che non sono stati resi partecipi nel merito ma anche alla prossima amministrazione comunale che dovrà gestire l’accordo – dice il consigliere Giovanni Ligorio, sempre dall’opposizione E’ aberrante la proposta di acquisire a patrimonio pubblico delle poste debitorie imbellettate quali opere di urbanizzazione scomputabili dagli oneri dovuti per futuri insediamenti: Viale della libertà e la parallela pedonale-ciclabile sono proprietà private bisognose di periodica manutenzione e di fatto aperte da sempre all’uso pubblico: tramontata la grande azienda possono logicamente passare alla mano pubblica, così sgravando il privato da un debito non più sostenibile. L’area di Ferrania ha beneficiato di due pesanti interventi di infrastruttura (Strada del Ponte della Volta e Strada Lungobormida) totalmente eseguiti con finanziamento pubblico su proprietà privata per totali 2,8 milioni di euro circa”.

Discussione accesa anche sull’ospedale: oltre alla mozione di Matteo Pennino che chiede le dimissioni dell’assessore regionale alla Sanità Sonia Viale per la proposta, senza alcun confronto con le istituzioni locali, di privatizzare il nosocomio, l’Amministrazione Briano porterà avanti l’iniziativa per richiedere che la struttura cairese venga classificata di area disagiata. Dall’opposizione, Marco Dogliotti sottolinea come “non sia possibile permettersi di dire no a prescindere alla gestione privata, visto che garantirebbe un Pronto soccorso e, soprattutto, riporterebbe all’efficienza una struttura a cui le Giunte regionali di centro sinistra hanno scippato anche la dignità di chiamarsi ospedale”.

leggi anche
Cairo Ferrania Technologies
La stoccata
Cairo, intesa con Ferrania Technologies. Meetup all’attacco: “Pesante eredità dell’amministrazione Briano”

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.