Incredibile ma vero

Appartamento venduto nella Pineta di Arenzano, ma il proprietario non lo sapeva: 5 arresti per truffa

L'acquirente ha scoperto il raggiro quando si è ritrovato in casa il vero proprietario: i carabinieri hanno ricostruito tutte le fasi della finta vendita

Arenzano

Arenzano. Un appartamento di 80 metri quadrati in vendita nella Pineta di Arenzano, con tanto di box annesso, ad un prezzo, 180 mila euro, estremamente vantaggioso. Un vero affare o almeno così sembrava ad un cinquantottenne di Acqui Terme che, nella primavera scorsa, ha comprato la casa al mare. Peccato che, appena arrivato in Riviera per trascorrere qualche ora di relax, in casa, non senza stupore, abbia trovato una persona, in realtà il vero proprietario.

Entrambi, come hanno scoperto al termine di una serie di accertamenti investigativi i carabinieri del nucleo operativo di Arenzano, coordinati dal sostituto procuratore di Savona Vincenzo Carusi, sono stati vittime di una colossale truffa, degna di un film di Totò. L’indagine dei militari questa mattina è sfociata in cinque misure di custodia cautelare, due in carcere e tre agli arresti domiciliari, firmate dal gip Fiorenza Giorgi, per i presunti autori del maxi raggiro.

Dietro le sbarre sono finiti Ivano Sicco, 55 anni, di Finale (che era già in carcere), e Mario Marcellino Corradi, 64 anni, residente a Varazze. Ai domiciliari si trovano invece Ezio Colombaro, 61 anni, di Finale, Pierina Lari, 63, di Arenzano e Mauro Franco Gallini, 58 anni, di Acqui. Per tutti le accuse sono di concorso in truffa aggravata, falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale per errore connessa ad altrui inganno, uso di atto falso.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Sicco era affittuario della casa nella Pineta di Arenzano, di proprietà di un medico di Vercelli. L’inquilino avrebbe approfittato del fatto di avere libero accesso all’appartamento per inscenare la truffa con l’aiuto delle altre quattro persone. Dopo aver “agganciato” il possibile acquirente, un conoscente di Gallini, il raggiro ha preso forma. E’ stato organizzato un appuntamento per vedere l’alloggio: Sicco si è finto agente immobiliare ed ha mostrato la casa. Il prezzo, 180 mila euro, era davvero allettante e così il cinquantottenne di Acqui non si è lasciato scappare l’affare, o presunto tale.

In quel momento si è concretizzata la seconda parte del piano: grazie ad alcuni documenti falsi, davanti a due ignari notai savonesi, gli autori della truffa sono riusciti a farsi rilasciare una procura speciale per vendere appartamento e box. Documenti grazie ai quali davanti ad un terzo notaio, a Valenza Po, anch’esso ignaro di tutto, è avvenuto il rogito.

A quel punto il cinquantottenne di Acqui credeva di potersi godere la casa al mare e invece un giorno si è visto entrare nel “suo” appartamento uno sconosciuto, ovvero il medico di Vercelli. Una scena che deve essere stata surreale per entrambi visto che il nuovo proprietario gli ha mostrato un atto notarile che certificava la vendita. Non è servito molto per capire di trovarsi davanti ad una truffa e così le vittime si sono rivolte ai carabinieri di Arenzano e hanno denunciato tutto.

I militari, questa mattina, contestualmente agli arresti, hanno sequestrato anche dodici conti correnti e due auto, una Peugeot e una Toyota. Dei 180 mila euro pagati per l’acquisto della casa ne sono stati recuperati solo 10 mila.

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