Fonti rinnovabili

Trasformare in “risorse” gli scarti della produzione olivicola: il progetto del Consorzio Ingauno Energia Pulita

Verrà presentato domani alle 15 presso la sala convegni del CeRSAA di Albenga

ulivo
Foto d'archivio

Albenga. “Rifiuto=risorsa”. E’ questo il titolo scelto dal Consorzio Ingauno Energia Pulita per presentare un nuovo progetto in tema di conferimento e recupero degli scarti della produzione olivicola. L’appuntamento è per domani, alle ore 15, presso la sala convegni del CeRSAA, ad Albenga.

Alla presenza di numerosi invitati illustri, tra i quali i sindaci del comprensorio e i Presidenti delle maggiori associazioni di categoria del mondo florovivaistico, con relatori d’eccezione come il Presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria e l’Assessore regionale all’agricoltura, verrà illustrato nei dettagli il nuovo progetto del Consorzio, da tempo impegnato nella piana ingauna per la diffusione delle energie rinnovabili, che partirà a breve anche grazie al benestare della Regione Liguria e il co-finanziamento attraverso il bando “ricerca e innovazione” del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.

“Vogliamo realizzare una filiera tecnologico-produttiva innovativa per la valorizzazione energetica di quello che oggi è considerato un rifiuto di difficile e costoso smaltimento: gli scarti di ramaglie di ulivo e di lavorazione di frantoio” spiega Enrico Isnardi, Presidente del Consorzio. “Otterremo un pellet a chilometro zero, economico e totalmente naturale che potrà essere utilizzato anche per il riscaldamento delle serre nei mesi invernali”.

“Nella pianura del fiume Centa e nel suo immediato entroterra, così come in alcune valli dell’Imperiese – prosegue Isnardi – è concentrata la quasi totalità della produzione olivicola ligure, il legno di ulivo ha la più alta resa calorica di qualsiasi altro legname ma, finora, i residui delle potature degli ulivi sono stati considerati dalle aziende olivicole inutili e scomodi rifiuti così, come la sansa, il percolato e le acque reflue derivanti dalla frangitura per i frantoi”.

“Il nostro progetto creerà un’economia circolare in grado di ridare vita a questi sottoprodotti, agevolare le aziende e gli agricoltori e creare nuovi posti di lavoro, sia nella filiera di produzione che nell’indotto. Il nostro Consorzio, infatti, non si limiterà alla produzione del pellet, ma, con l’ausilio di personale specializzato, recupererà il materiale negli uliveti, si occuperà della potatura degli alberi, recupererà lo scarto derivante dalla frangitura presso i frantoi e, dopo un primo periodo di avviamento, potrà occuparsi anche di smaltire altri tipi di legname che, ad oggi, non trovano altra ricollocazione se non in discariche autorizzate” aggiunge il presidente del consorzio.

“Inutile dire che tutta la filiera è stata ideata per essere a basso impatto ambientale e le fonti rinnovabili garantiranno buona parte dell’energia necessaria al ciclo produttivo” conclude Isnardi.

Nella speranza che questo progetto possa anche diventare un virtuoso punto di riferimento, il Consorzio pensa al futuro e, infatti, sta prendendo i primi contatti con l’Istituto Agrario e con l’ITIS di Albenga per coinvolgere gli studenti in laboratori e percorsi formativi.

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