La campagna

“Sì” al referendum su voucher e appalti: la giornata savonese di mobilitazione della Cgil

Savona. Ha preso il via oggi anche a Savona la campagna nazionale della Cgil per i due “Sì” ai referendum contro i voucher e per estendere le tutele ai lavoratori degli appalti.

“Sono passati 12 giorni dalla pubblicazione della sentenza da parte della Consulta e il Governo non ha ancora deciso la data dei referendum” accusa Cgil, che chiede al Governo “di fissare la data in modo da poter far esprimere i cittadini sui due quesiti referendari che rappresentano una grande opportunità per liberare il lavoro e cambiare l’Italia. Per restituire dignità e diritti al lavoro occorre eliminare i voucher, con i quali si favorisce il precariato e lo sfruttamento e cambiare le norme sugli appalti impedendo che vi siano differenze di trattamento tra chi lavora alle dipendenze del committente e chi in una delle aziende appaltatrici”.

Per illustrare contenuti e iniziative che saranno organizzate per tutto il periodo della campagna nella città della Torretta si sono svolti oggi momenti pubblici di discussione e approfondimento: questa mattina è stato organizzato un presidio in Piazza Sisto IV con gazebo, presidio e distribuzione materiale pro referendum, con il lancio di palloncini.

Il primo dei due quesiti, come detto, riguarda i voucher: “E’ nato per risolvere problematiche legate ai lavori saltuari (ad esempio nel campo dell’agricoltura) ed invece col tempo ha assunto proporzioni abnormi – aveva denunciato Giulia Stella, segretario provinciale di Cgil – Al datore di lavoro basta comprare un voucher per assolvere a tutti i doveri nel rapporto con il lavoratore che non è più occasionale. L’esplosione del voucher ha reso strutturale il ricorso a questo strumento: e così 10 ore valgono la stessa cifra per un cameriere, un geometra diplomato o un operaio edile. E non solo, sono molto utilizzati anche nel settore pubblico”.

“Ovviamente per il settore del lavoro questa è una ‘bomba’ senza contare che i voucher vengono utilizzati spesso per coprire il lavoro nero. In Liguria nel 2015 sono stati utilizzati 3,6 milioni di voucher, per un valore di 36 milioni di euro: quasi il doppio rispetto al 2014 (2 milioni di voucher). Nel 2016 abbiamo avuto un ulteriore incremento del 23%. E’ chiaro che settori come turismo, commercio, artigianato o servizi vedono un abuso di questo strumento, ma anche altri settori teoricamente meno soggetti al suo uso”.

Il dato dell’Inps è riferito all’intera Liguria (on esiste una suddivisione provinciale), ma il sindacato stima in circa 1 milione i voucher venduti nel 2016 nel savonese. “Ed è una stima al ribasso fatta in base alla proporzione tra la forza lavoro savonese e quella ligure” aveva riferito il segretario Cgil.

La proposta di Cgil è quella di “ricondurre alle origini” i voucher, ripristinando lo scopo per cui furono creati: “Per noi sarebbero proprio da eliminare ma se non fosse possibile che almeno si torni ad usarli per i piccoli lavoretti, gli anziani, i braccianti stagionali. Perché si tratta di uno strumento che non garantisce alcuna tutela ai lavoratori e su cui non c’è alcun controllo”.

Il referendum abrogativo propone quindi anche, come alternativa ai voucher, la creazione di uno strumento legale che garantisca la “non strutturalità” di questo strumento, nonché la pienezza contributiva (ad oggi, sui 10 euro del voucher, solo 7,5 vanno al lavoratore).

Il secondo referendum quesito riguarda gli appalti: “Dobbiamo tornare ad avere la garanzia che chi ha l’appalto è il soggetto che poi deve rispondere di tutto – aveva spiegato Andrea Pasa di Cgil – Si tratta di rimettere al centro la tutela dei lavoratori che poi concretamente ‘vivono’ di quegli appalti”. L’obiettivo quindi è quello di abrogare le norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti: “Significherebbe impedire che ci siano differenze di trattamento tra chi lavora nell’azienda committente e chi in un’azienda appaltatrice o in subappalto. Chi opera nel sistema degli appalti deve vedersi garantiti gli stessi diritti e le stesse tutele”.

Tradotto, se il referendum passerà il committente sarà chiamato a rispondere in solido anche di eventuali violazioni compiute dall’impresa appaltatrice nei confronti del lavoratore: un modo per far sì che l’azienda che appalta eserciti un controllo più rigoroso su quelle a cui affida l’appalto.

cgil referendum

Dunque oggi è iniziata la campagna referendaria, con una serie di iniziative volte a far conoscere i quesiti in previsione del referendum. Ieri sera a Savona, presso la Sala Chiamata del Porto, si è svolto lo spettacolo teatrale, intitolato “Senza Notizia”, allestito da alcuni profughi attualmente ospitati ad Altare. La piece teatrale portata in scena dal gruppo Jamweli, è stata una produzione Teatro 21 che tratta il tema dell’immigrazione con delicatezza e rispetto. In scena gli attori raccontano di un viaggio, quello dei migranti, il viaggio più lungo del mondo che tutti coinvolge. Parole e gesti ispirati da storie vere quelle dei migranti ospitati dalla comunità di Altare, che nello spettacolo si raccontano, nella speranza che nessuno resti “Senza Notizia”. Lo spettacolo è solo l’inizio di un progetto più ampio, sostenuto dalla Cgil Camera del Lavoro di Savona, che si svilupperà presso l’Istituto Mazzini Da Vinci di Savona coinvolgendo attivamente i ragazzi sul tema dell’immigrazione.

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