Finale Ligure. “Siamo uno dei tre comuni savonesi che ha vinto un bando europeo con la possibilità di sviluppare sul proprio territorio un progetto SPRAR, con soldi non certo dei contribuenti finalesi. In quanto modo, a differenza di altri, siamo riusciti a scegliere il percorso di accoglienza sui migranti e l’emergenza profughi, senza doverla subire dall’alto”. Queste le parole del sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli nel corso della conferenza stampa che si è svolto presso il centro di accoglienza “Casa Mandela” per sgomberare il campo da ulteriori polemiche o strumentalizzazioni politiche sulla vicenda dei profughi a Finale Ligure.
“I numeri di Casa Mandela e le iniziative di integrazione e lavoro dedicate ai migranti dimostrano la bontà del progetto e l’importanza di aver gestito al meglio una emergenza – sottolinea ancora il sindaco -. I finalesi vengono prima, certo, ma questa è una cosa diversa e non capirlo significa che qualcuno vuole a tutti i costi una bagarre che non dovrebbe neppure esistere”.
Al primo cittadino finalese la strumentalizzazione della vicenda dei profughi proprio non è andata giù e sottolinea: “Credo che la città debba andare fiera di questo progetto e di come l’amministrazione comunale ha affrontato la situazione dei migranti e il fenomeno dell’immigrazione”.
Quanto alla commissione consiliare richiesta da “Finale Ligure Viva”, ex gruppo di maggioranza e ora all’opposizione dell’amministrazione comunale: “Ho preso atto della richiesta, per noi nessun problema, anche se credo che abbiamo fornito tutti i chiarimenti e le spiegazioni, compreso l’arrivo e l’utilizzo delle risorse impiegate nel progetto e per rendere accogliente la struttura di “Casa Mandela” conclude Frascherelli.
Per Giovanni Durante, presidente di Arcimedia, che gestisce la casa di accoglienza finalese, e membro della direzione di Arci Provinciale Savona: “Mi pare che quello che stiamo facendo a Finale possa essere da esempio in termini di accoglienza e integrazione per i migranti e non capisco le polemiche sollevate su questa struttura. Abbiamo sviluppato progetti e iniziative con le quali i profughi si rendono utili alla cittadina finalese e non c’è stato mai alcun problema”.
E tra i profughi c’è spirito di ringraziamento e voglia di aiutare la comunità finalese che li sta ospitando: “Penso che noi abbiamo bisogno di Finale come Finale abbia bisogno di noi…Scappiamo da situazioni di vita molto difficili e qui possiamo trovare una nuova speranza di vita, imparando l’italiano, integrandoci e lavorando”.