Savona. Non si è fatta attendere la replica dell’amministrazione comunale di Savona ai promotori di “Non tagliate gli alberi”, la petizione organizzata da alcuni abitanti di corso Tardy e Benech per bloccare l’abbattimento dei pini che decorano la strada e spingere il Comune a trovare una soluzione alternativa.
Soluzione alternativa che altrove pare sia già stata trovata: “Basta prendere esempio da altri comuni e in particolare Albenga – spiegano gli organizzatori della raccolta-firme – In via Einaudi è stato realizzato un progetto di pavimentazione che consente la percolazione di acqua nel sottosuolo e lo scambio gassoso tra radici ed atmosfera, cosicché le radici non siano costrette a salire in superficie per effettuare queste loro vitali funzioni. Si tratta di un intervento che, oltre ai vantaggi connessi al non abbattere i pini, dovrebbe portare addirittura ad un risparmio: nel caso di Albenga, per 42 pini marittimi, il costo dell’intervento di modifica della pavimentazione è costato 230 mila euro contro i 450 mila preventivati dal Comune di Savona per l’abbattimento. Il Comune di Savona sta vivendo un momento di dissesto finanziario, il sindaco parla di difficoltà di bilancio, i musei chiudono, le tariffe degli asili nido aumentano, ma si decide di investire 450 mila euro in un intervento non solo evitabile, ma soprattutto profondamente dannoso”.
Qualche precisazione in merito all’intervento oggetto della petizione arriva dall’assessore ai lavori pubblici Pietro Santi, che spiega: “Intanto la cifra riportata nella petizione è sbagliata. L’intervento, infatti, non avrebbe un costo di 450 mila euro, ma solamente di 140 mila. Quella di 450 mila euro è la cifra contenuta in un’altra delibera complessiva che prevede tantissimi altri lavori”.
“In ogni caso – prosegue l’amministrazione comunale – l’intervento è tutt’altro che deciso. La nostra giunta, infatti, non ha ancora deliberato alcun progetto di abbattimento. Al momento l’abbattimento dei pini rappresenta la soluzione estrema, che sarà messa in atto solamente se non ci saranno alternative. La nostra intenzione, infatti, è quella di salvare ogni singolo albero. Anche per questo motivo, nei prossimi giorni una delegazione composta da me, dall’ingegnere capo e dall’agronomo del Comune e dal responsabile del settore arboreo del Wwf (con cui si è instaurato un ottimo rapporto) incontrerà i colleghi del Comune di Albenga per valutare se sia possibile mettere in atto anche a Savona la tecnica utilizzata nella città delle Torri, in via Einaudi. Purtroppo la condizione di corso Tardy e Benech è degenerata in maniera molto grave, perciò non è detto che il sistema di Albenga (che viene utilizzato con gli alberi di dimensioni più contenute) possa funzionare anche da noi, dove le radici si sono sollevate fino a 20 centimetri”.
In corso Tardy e Benech, infatti, la situazione è assai critica: “Non è un caso che la nostra amministrazione abbia iniziato a prendere in considerazione addirittura l’abbattimento dei pini – spiega ancora Santi – Le radici degli alberi hanno compromesso gravemente le condizioni dell’asfalto. Anche per questo motivo, la polizia municipale ha deciso di restringere la carreggiata e ci ha inoltrato una relazione molto dettagliata nella quale viene manifestata l’esigenza di intervenire al più presto sulla strada. Strada che, è bene ricordarlo, rappresenta una delle arterie più trafficate della città. Il corso, infatti, viene percorso regolarmente da tutti i mezzi pesanti che vanno a caricare e scaricare al porto. Senza contare i tantissimi veicoli, automobili e ciclomotori, che la percorrono ogni giorno. Per le auto parcheggiare ai lati della strada è diventato impossibile. Inoltre, le condotte delle acque bianche sono state danneggiate e la loro funzionalità è stata compromessa”.
Ma a subire i disagi sono anche le persone a piedi: “Molti dei pedoni che camminano abitualmente nel controviale sono inciampati e caduti a terra – aggiunge Santi – Inoltre, le radici hanno sollevato anche l’asfalto dell’attraversamento
Insomma, una situazione “molto pericolosa” che ha spinto l’amministrazione Caprioglio a “ricercare le migliori soluzioni possibili per mettere in sicurezza la strada e contemporaneamente salvare gli alberi”. Che, anche in caso di abbattimento forzato, non andranno perduti: “Qualora non dovessimo riuscire a recuperare la situazione – fa notare ancora Santi – gli alberi abbattuti saranno totalmente sostituiti da nuove piante. Ma occorre intervenire in qualche modo, altrimenti tra qualche anno sarà necessario chiudere la strada”.
L’amministrazione comunale è disponibile a collaborare con i cittadini: “Ho incontrato e parlato con chiunque mi abbia manifestato la propria preoccupazione per il destino di questi alberi – aggiunge Santi – Ho mostrato loro la documentazione in mio possesso e ho spiegato il nostro punto di vista. Sono disposto ad incontrare i promotori della petizione e lavorare insieme a loro. Ma ciò che è importante capire è che il Comune non sta valutando l’ipotesi dell’abbattimento senza motivo, ma per ragioni ben precise. Il nostro obiettivo è quello di risolvere la situazione senza dover eliminare le piante e per questo faremo ogni tentativo possibile”.