Pietra L. Torna alla ribalta il caso della via pubblica di Pietra Ligure “ostaggio” di un privato, che rivendica la titolarità della zona della cittadina pietrese: in via Privata Grotta sono nuovamente apparse da sabato scorso le scritte “proprietà privata”. Il presunto proprietario della via, al centro di una querelle giudiziaria con il Comune di Pietra Ligure, ha preso pennello e vernice e ha realizzato cinque scritte per delimitare la sua “proprietà” e i relativi parcheggi della via contestata, in teoria pubblica e con stalli per le auto aperti a tutti.
Una vicenda complessa quella della via pietrese, costellata di procedimenti amministrativi e giudiziari, ordinanze del Comune e sanzioni nei confronti del signore 80enne di Voghera che sta conducendo la sua battaglia per riappropriarsi di una via che era stata sancita pubblica con atti ad hoc da parte dell’amministrazione comunale pietrese, ma poi “occupata” dal soggetto che ritiene di esserne proprietario.
Il Comune è pronto a fare una nuova ordinanza per riaffermare la natura pubblica della via, acquistata dal privato come uliveto a seguito del fallimento della società Pietra 2 srl del gruppo Nucera (ancora latitante), ma che in realtà è zona urbana con tanto di palazzine e condomini. “Quella del signore è nuovamente un atto ostile nei confronti dell’amministrazione comunale, anche perché fino a quando non si pronuncerà il Tar di fatto la via è da considerarsi pubblica e realizzare scritte del genere rappresenta un altro danneggiamento da parte del privato, che infatti era già stato sanzionato per iniziative del genere con tanto di interventi della stessa polizia municipale” afferma l’assessore comunale pietrese Francesco Amandola.
“Siamo fiduciosi che il Tribunale amministrativo possa darci ragione: la zona è urbanizzata e il Comune ha svolto interventi di asfaltatura e sottoservizi. Se c’è stato in passato un errore nella registrazione dell’area questo non può certo essere imputabile al Comune, che ha sempre in agito nell’interesse della comunità pietrese e facendo rispettare le norme in vigore” sottolinea ancora l’assessore Amandola, riferendosi al possibile errore nella perizia del Tribunale sull’area oggetto della vendita fallimentare (la striscia di terreno secondo i dati catastali risulta un frutteto irriguo, anche se da tempo sono stati costruiti palazzi, l’ultimo realizzato nel 2006).
“Ma sopratutto non possono rimetterci i cittadini che hanno diritto ad usufruire di una via pubblica, con tanto di parcheggi liberi per tutti. Siamo pronti ad ogni azione per tutelare l’interesse pubblico, a livello legale e amministrativo e abbiamo già dato mandato di provvedere alla rimozione delle scritte e vedere possibili nuove irregolarità”. E infatti già questa mattina si sono presentati i tecnici del Comune pronti per cancellare le scritte finite al centro della nuova bagarre.
La sentenza del Tar che doveva stabilire se via Privata Grotta fosse pubblica o privata era attesa per il mese di novembre, ma il giudizio del Tribunale amministrativo era slittato per consentire un maggiore approfondimento delle carte e della documentazione, per una vicenda sui generis e certamente di non facile soluzione. Ora la paura è che il contenzioso legale e amministrativo possa trascinarsi per tanto tempo e a pagare potrebbero essere gli abitanti e i condomini delle palazzine interessate dall’accesso al via pietrese: tra gli inquilini delle palazzine della via c’è chi appoggia l’azione del Comune (all’epoca si era parlato anche di una possibile raccolta firme) e quanti invece sostengono i diritti del privato che aveva acquistato l’area e che rivendicano i parcheggi da riservare a quanti abitano nella via: insomma divisioni e diverse posizioni nell’intricata vicenda.

Lui, Francesco Galinetto, vuole proseguire la sua battaglia, convinto delle sue ragioni ed è pronto ad un nuovo esposto alla Procura della Repubblica di Savona sul suo caso, “…davvero unico…”: “Sono sicuro delle mie ragioni, ma sopratutto che gli atti e la documentazione in mio possesso possa dare un esito favorevole in questa spiacevole querelle” racconta a IVG.it. “I terreni comprati risultavano dall’analisi peritale come frutteto irriguo, senza nessuna indicazione circa un possibile uso pubblico o altri vincoli di sorta, per questo il Comune di Pietra Ligure non può rivendicare nulla: sono pronto a nuove denunce e azioni legali, sono stanco di essere leso nei miei diritti”.
“E poi il Comune di Pietra Ligure non può comportarsi in questo modo nei miei confronti, solo con denunce, sanzioni e misure ostili, un atteggiamento a dir poco persecutorio quando negli anni passati non ha mai fornito risposte alle mie richieste di chiarimento e di risoluzione della questione” aggiunge.

“Dopo l’ultima ordinanza del Comune mi hanno cancellato 19 parcheggi, che avevo regolarmente suddiviso con strisce gialle, evidenziando quindi una loro natura privata. L’amministrazione aveva altre strade e possibili soluzioni, invece ha adottato una linea dura incomprensibile, ora si deve mettere da parte: il Tribunale di Savona, ricordo, mi ha intestato il terreno e quindi la zona di via Privata Grotta, che risulta di mia proprietà. Se sull’ordinanza del Comune sui parcheggi della via il Tar mi darà torto mi rivolgerò al Consiglio di Stato e così via…”.
“Ora in questa via regna il caos e sono molti abitanti della via e condomini a lamentarsi della situazione, specie in estate ma non solo. Dal Comune solo bugie e falsità per una vicenda che mi ha danneggiato e sono pronto a chiedere i danni” conclude l’80enne di Voghera.
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