Savona. “Il Comune vuole rivedere l’ordinanza anti slot a favore dei gestori delle sale giochi”. E’ l’accusa lanciata dal M5S savonese dopo il Consiglio comunale di ieri nel quale era stata presentata una mozione, respinta, per chiedere di alzare la soglia del pagamento in misura ridotta a carico dell’esercente trasgressore del regolamento. “Le parole pronunciate ieri dal consigliere Fiorenzo Ghiso sono preoccupanti: il Comune afferma di voler rivedere l’ordinanza comunale in sintonia con i gestori, sottolineando che il sistema non funziona, il fenomeno del pendolarismo del gioco porta tanti savonesi a giocare in altri comuni e che serve una regolamentazione sugli orari univoca per tutto il territorio…Le stesse parole e giustificazioni delle lobby del gioco!”.
Sulla sfondo del dibattito la recente sentenza del Tar che ha rigettato nel merito il ricorso presentato da due esercenti savonesi contro l’ordinanza anti slot varata a suo tempo dalla giunta Berruti. Per il Tribunale amministrativo il ricorso è ritenuto infondato in quanto l’istruttoria e il provvedimento adottato è stato valutato corretto nella forma e nella sostanza: a carico dei due gestori promotori del ricorso, secondo quanto stabilito dal Tar, anche le relative spese legali del procedimento.
E il M5S savonese incalza: “L’amministrazione comunale aveva sbandierato in campagna elettorale di voler rivedere l’ordinanza, ma ora non si può più nascondere dietro ad una sentenza positiva del Tar che invece ha respinto il ricorso di due gestori. Ora vedremo quali saranno le mosse del Comune e se saranno costretti ad accontentare le promesse fatte prima delle elezioni…”.
L’ordinanza che limita gli orari del gioco d’azzardo impone l’accensione delle macchinette (slot machine e videolottery) e l’apertura delle sale da gioco per un massimo di otto ore al giorno, dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23. In passato era già stato presentato un ricorso al Tar, anche in questo caso respinto, per chiedere la sospensiva dell’ordinanza comunale: il Tar aveva sentenziato che il bene tutelato dall’ordinanza, ovvero la salute, è primario rispetto al danno economico subito dai gestori, rigettando quindi la richiesta di sospensiva.
Quanto al discorso sanzionatorio, a livello nazionale è stabilita una soglia tra i 25 euro e i 500 euro di multa per il gestore: attualmente, con l’ordinanza della giunta Berruti, a Savona la soglia minima di pagamento è stata stabilita in 100 euro, mentre il M5S vuole portarla ad almeno 400 euro (secondo la mozione presentata in Consiglio comunale). “Ricordiamo che in altri comuni, anche dove governa la Lega e il centro destra e dove sono vigenti ordinanze anche più ferree su orari e multe, si arriva anche alla cifra 500 euro. Auspichiamo, tuttavia, che la sentenza del Tar possa far riflettere la giunta Caprioglio”.