Giorno del ricordo

Foibe, seduta solenne del Consiglio regionale. Vaccarezza e Toti: “Memoria storica di un dramma italiano”

consiglio regionale foibe

Regione. Martedì 14 febbraio, alle ore 11:00, nel Complesso monumentale di Sant’Ignazio – Archivio di Stato, a Genova, si svolgerà la seduta solenne dedicata al Giorno del Ricordo, per non dimenticare la persecuzione degli italiani nelle terre della Dalmazia e della regione storica della Venezia Giulia, comprese in larga parte negli attuali confini geografici di Friuli Venezia Giulia, Croazia e Slovenia, durante gli ultimi mesi del secondo conflitto mondiale e nel periodo immediatamente successivo. Migliaia di uomini e donne di lingua e cultura italiana, che erano nati e cresciuti in quelle terre, furono perseguitati, scaraventati nelle foibe dove trovarono la morte o costretti ad un doloroso esilio dai territori che fino a poco prima erano stati italiani.

Ad aprire la cerimonia sarà Francesco Bruzzone, presidente dell’Assemblea legislativa, che porterà il saluto di tutto il Consiglio regionale.

Seguirà l’intervento di Lucia Bellaspiga, giornalista milanese, figlia di istriani e autrice di numerosi approfondimenti dedicati ai dolorosi temi delle foibe e dell’esodo dalle terre dell’Istria, Fiume e Zara nel corso degli anni. Di questi argomenti si è molte volte occupata all’interno del quotidiano “Avvenire” per il quale lavora come inviata.

Al termine della seduta saranno premiati i vincitori della sedicesima edizione del concorso “Il sacrificio degli italiani della Venezia Giulia e Dalmazia: mantenere la memoria, rispettare la verità, impegnarsi per garantire i diritti dei popoli”, destinato agli studenti degli istituti superiori della Liguria e che rientra nelle iniziative promosse dalla legge regionale 24 dicembre 2004 numero 29 “Attività della Regione Liguria per l’affermazione dei valori della Memoria del Martirio e dell’Esodo dei Giuliano Dalmati”, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale.

“Oggi, nel giorno del ricordo, a settant’anni precisi dalla firma del Trattato di Parigi, il mio pensiero va ai Martiri delle Foibe” afferma il capogruppo di Forza Italia in Regione Angelo Vaccarezza. “Uomini, donne e bambini, che hanno pagato con la loro vita una scelta; quella di essere italiani. I sopravvissuti, centinaia di migliaia di esuli letteralmente e psicologicamente: niente più casa, niente più terra, niente più speranze né futuro. Il Giorno del Ricordo ha una genesi molto particolare. La prima legge che ne sancisce l’esistenza istituendone le celebrazioni, è infatti abbastanza recente, essendo stata approvata nel 2004, non senza polemica: 15 parlamentari si schierarono e votarono contro: fra questi Armando Cossutta, sua figlia Maura, Nichi Vendola, Oliviero Diliberto e Giuliano Pisapia, ex Sindaco di Milano. Quando affermo che nella sinistra c’è chi nega l’esistenza di alcune tragedie a vantaggio di altri credo di non essere poi molto lontano dalla verità”.

“Nonostante questo a mio avviso patetico negazionismo storico, c’è chi da quel giorno, coperto dallo scudo istituzionale, ha preso coraggio e riconosciuto una delle più pesanti atrocità che il popolo italiano ha vissuto. C’è chi invece come me si è sempre esposto, noncurante delle numerose critiche e accuse di invenzione pura di eventi mai esistiti; essere contro un allineata ideologia di chiara origine comunista era ed ancora oggi molto scomodo, ma tutto sommato, sapendo di essere nel vero, non mi turbano le accuse di chi non sa riconoscere nelle atrocità della storia le cose da cambiare”.

“Proprio la certezza di celebrare e onorare chi, incolpevole ma fiero italiano ha pagato con la morte il prezzo della sua scelta, nel 1997 in qualità di Vicesindaco di Loano ho proposto di intitolare ai martiri una via, “Via Martiri delle Foibe” appunto. Così è stato. Sono orgoglioso di dire che la mia fu la prima città in Italia, a dare un segnale, forte, di contrasto al negazionismo imperante in quegli anni. Ho sempre difeso strenuamente quelli che sono i diritti di chi, italiano per nascita, merita la dignità di vivere nella sua patria senza sentirsi scavalcato, umiliato, messo in secondo piano. Non sempre ho trovato porte aperte, ma una l’ho spalancata lo scorso martedì durante la seduta del Consiglio Regionale, quando l’intera Assemblea ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno preparato da me e dal Collega Claudio Muzio per chiedere che le più alte cariche dello stato partecipassero alla commemorazione prevista per oggi a Trieste, presso il monumento nazionale di Basovizza”.

“Per decenni i Martiri delle Foibe sono stati negati, per colpa di un oscurantismo causato da chi ha memoria solo per i morti “comodi” al potere.
Oggi ci stiamo riappropriando della loro storia, oggi diamo loro una voce: questo il modo per non restare ostaggi di un passato, di una storia che così come ce l’hanno raccontata, non è la verità. Io sono italiano. Io ricordo i miei fratelli. Oggi e sempre” conclude Vaccarezza.

“Oggi e’ la giornata del ricordo delle vittime delle foibe: ricordare anche qui, nel momento più popolare della nostra tradizione, quel pezzo della nostra storia e’ un momento importante per costruire un futuro” ha detto il governatore della Liguria Giovanni Toti, oggi all’Ariston di Sanremo. Già di primo mattino, sulla sua pagina Facebook, il governatore aveva scritto “non dobbiamo dimenticare italiani massacrati nelle #foibe e dramma vissuto da esuli istriano-dalmati”.

Ecco il commento del M5S: “Nel Giorno del Ricordo commemoriamo gli eccidi degli italiani uccisi nelle foibe in modo sadico ed efferato in nome di un’ideologia sanguinaria e totalitaria. Insieme ricordiamo l’esodo giuliano-dalmata degli italiani sopravvissuti, finalmente riconosciuto dopo un lungo e ingiusto silenzio da parte del nostro paese. Per anni è stata dimenticata una parte della popolazione che ha pagato per tutti le responsabilità dell’Italia nel Secondo Conflitto Mondiale, pagando per tutti con le proprie case, le proprie terre, le proprie origini. Con questa giornata l’Italia fa finalmente i conti col proprio passato e prova a risanare una ferita che brucia ancora sulla pelle di oltre 250 mila persone. Dopo mezzo secolo di omertà siamo felici che la nazione finalmente riconosca il dolore di italiani esiliati che fino a non molto tempo fa erano condannati all’oblio”.

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