Provincia. “Sulla frutta e verdura a km 0 i savonesi sono dei privilegiati”. Lo afferma il portavoce dei Verdi della provincia di Savona, Gabriello Castellazzi. Questo perchè, spiega, “possono approfittare di una grande produzione ortofrutticola e di parecchi mercatini presenti sul territorio: Finale Ligure, Pietra Ligure, Borgio Verezzi, Loano, Borghetto, Albenga, Cairo Montenotte, Carcare e Millesimo”.
Qui infatti, più volte alla settimana, le aziende agricole locali offrono prodotti freschi e di stagione, sull’esempio dei “Farmers market” inglesi e francesi. “Ottime occasioni anche per i turisti”, segnala Castellazzi. Senza contare l’aspetto riguardante la salute: i prodotti a km 0 infatti garantiscono una genuinità ben distante da quella dei prodotti importati.
“In molti Paesi extra-europei – spiega Castellazzi – vi sono legislazioni arretrate riguardanti la sicurezza alimentare. Alcuni Stati consentono ancora DDT e altri antiparassitari pericolosi, oggi fortunatamente vietati in Italia; gli stessi USA sono più arretrati rispetto a noi. Ma pesticidi e fugicidi aumentano il rischio di contrarre tumori (a fegato, pancreas, intestino, ecc.), possono anche creare problemi respiratori, ecc.
L’ ASL è l’ente preposto alla verifica di qualità ed al controllo su presenza di fungicidi e pesticidi negli alimenti: i controlli vengono effettuati principalmente su tiobendazolo E233 (antimuffa per frutta e verdura), difenile E230 (antimuffa), imazalil (fungicida), acido sorbico E200 (inibitore di lieviti e muffe) anche su E 200-231-232, che sono le sostanze più usate su frutta e verdura, specialmente su arance, mandarini, limoni trasportati in lunghi viaggi”.
“Secondo Coldiretti – prosegue il portavoce dei Verdi – la Cina ha conquistato il primato per alimenti contaminati da micotossine, additivi e coloranti fuori norma. Teniamo conto che nel 2015 abbiamo importato dalla Cina 67 milioni di Kg di concentrato di pomodoro, pari al 10% della nostra produzione nazionale in pomodoro fresco equivalente. Inoltre la Coldiretti cita un lungo elenco di Paesi dai quali provengono prodotti ‘fuori norma’. Ecco perché facendo acquisti di prodotti agricoli a km 0 si tutela di più la salute, in un giusto rapporto qualità-prezzo”.
“I prodotti di stagione non hanno bisogno di conservanti e sono più saporiti – fa notare Castellazzi – non hanno bisogno di imballaggi (plastica e cartone), quindi meno rifiuti; fanno risparmiare CO2 perché non devono essere trasportati lontano dal luogo di produzione, quindi meno inquinamento ambientale. Inoltre, promuovendo l’agricoltura locale si consente l’avvio di nuove imprese (più lavoro per i giovani) e si contribuisce alla salvaguardia del territorio contro il dissesto idrogeologico”.