Albenga. Un Tavolo Verde convocato d’urgenza con tutte le associazioni di categoria, per discutere le strategie da adottare dopo l’incontro di ieri presso il Ministero dell’Economia. Un vertice dal quale è emerso che, con tutta probabilità, nessun risarcimento sarà destinato alle aziende liguri, comprese quelle di Albenga e Ceriale, colpite dall’alluvione del 2014.
Un esito drammatico, che sebbene fosse nell’aria da tempo ha scatenato l’immediata reazione dei primi cittadini del comprensorio. “La Regione Liguria – hanno spiegato a Roma il sottosegretario ed i funzionari del Mef – non ha presentato la rendicontazione dei danni subiti e la domanda per accedere ai fondi nelle modalità e nei termini previsti”: le aziende ingaune perciò non avranno diritto ad alcun risarcimento. “I fondi c’erano – hanno spiegato ieri il sindaco di Albenga Giorgio Cangiano e quello di Ceriale Ennio Fazio – ma mentre tutte le altre Regioni hanno presentato la documentazione in modo completo e seguendo la giusta procedura, la Liguria è l’unica regione a non aver completato la richiesta come si deve”.
Sul banco degli imputati è finito l’assessore regionale Stefano Mai, che avrebbe seguito quindi un iter errato “giocandosi”, di fatto, la possibilità di accedere a quei finanziamenti. Dopo le accuse di ieri di Cangiano e Vazio, al coro di critiche si è unito anche il primo cittadino di Villanova d’Albenga, Pietro Balestra: “Prendiamo atto dell’ennesimo pasticcio all’italiana – tuona il sindaco – dopo il progressivo aumento delle materie prime (terricci, vasi, energia e quant’altro necessario) e il continuo inesorabile calo del prezzo di vendita dovuto ad una mancata tutela e valorizzazione del nostro prodotto agricolo albenganese, ivi comprese soprattutto le tipicità, tale da non consentire seri piani di investimento, ci mancava la notizia di oggi del mancato ristoro dei danni subiti dalle nostre aziende agricole, molte sull’orlo del collasso per le considerazioni di cui sopra”.
“Aldilà di responsabilità e considerazioni politiche nelle quali non mi voglio addentrare – prosegue Balestra – mi preme fare una sola semplice considerazione: è mai possibile che la forma debba prevalere, specialmente in casi come questi, sulla sostanza? E’ mai possibile che un errore formale, se così fosse, possa inibire il giusto ristoro di danni che pregiudicano la vita di molte aziende? Non ci credo”.
“La verità – sostiene il primo cittadino di Villanova – è che la Liguria, specialmente il ponente della Liguria, a livello politico non ha mai contato nulla per varie ragioni anche di ordine quantitativo. E allora invito tutti, ma proprio tutti gli attori interessati a unire le forze per recuperare ciò che ci spetta di diritto, per dar modo ai titolari delle nostre aziende di non andare ad allungare la fila dei disoccupati. Sono certo che se privilegeremo la collaborazione e il senso del territorio alla inutile e sterile polemica, i risultati arriveranno”.