Albenga. “Io non sono confuso. Io sono estremamente amareggiato e profondamente preoccupato per quanto è successo. Qui c’è in ballo il futuro di tantissime aziende del nostro territorio”. Così il sindaco di Albenga, Giorgio Cangiano, replica alle dichiarazioni del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in merito alla perdita dei risarcimenti danni per le aziende liguri danneggiate dall’alluvione del 2014 che è stata “ufficializzata” martedì dal ministero dell’economia e delle finanze.
Il 31 gennaio scorso i sindaci di Albenga e Ceriale Giorgio Cangiano ed Ennio Fazio, insieme ai parlamentarli Dem Franco Vazio e Anna Giacobbe hanno incontrato il sottosegretario all’economia Paola De Micheli, il quale ha ribadito il fatto che la Liguria non beneficerà dei fondi stanziati dal governo in quanto la Regione non ha presentato la rendicontazione dei danni subiti e la domanda per accedere ai fondi nelle modalità e nei termini previsti.
Una doccia gelata tanto per i due amministratori locali quanto per i tantissimi imprenditori agricoli che prima hanno subito gravissimi danni da parte del maltempo e ora si vedono negare quei fondamentali risarcimenti che avrebbero potuto permettere loro di riavviare le loro attività.
Di contro, il giorno successivo al tavolo romano, l’assessore regionale all’agricoltura Stefano Mai aveva precisato che “la Regione Liguria ha seguito alla lettera tutte le indicazioni del dipartimento nazionale della protezione civile il quale ci ha confermato che le tabelle con la computa dei danni delle alluvioni del 2013, 2014 e 2015 sono state ricevute dagli uffici competenti. Tuttavia non ci è arrivato ancora riscontro di quanto sia stato destinato alla Liguria nella finanziaria 2017. Evidentemente sul capitolo dei danni delle imprese agricole alluvionate della Liguria, così come tutte le Regioni con cui ho personalmente parlato in queste ore, il governo ha deciso di non metterci neppure un euro”.
Ieri, poi, il governatore ligure si era spinto più in là affermando che “il sindaco di Albenga mi sembra confuso. La Regione ha fatto esattamente quello che il dipartimento della protezione civile presso la presidenza del consiglio, incaricato di verificate i danni, ha chiesto di fare alla Regione, ovvero compilare una serie di moduli come si fa abitualmente con i danni all’agricoltura, i danni alla imprese, ai privati e alla pubblica amministrazione”.
E ancora: “La Regione ha fatto tutto quello che doveva fare, e il dipartimento di protezione civile ha una stima esatta dei danni di quell’alluvione, uno dopo l’altro; dopo di che il governo non ha stanziato i soldi sul suo capitolo di spesa per risarcire, o la protezione civile tramite il dipartimento della agricoltura non ha stabilito come risarcirli e quando risarcirli. Perché non hanno i soldi, diciamoci la verità se no, tutto questo problema non esisterebbe. Ma figuriamoci se ci siamo dimenticati di chiedere i soldi, non ci siamo scordati. C’è qualcun’altro che si è dimenticato di mettere i soldi sui capitoli di bilancio. Il governo ha risparmiato, non ce li ha messi e ora cerca un modo per uscirne decorosamente”.
Un attacco diretto che a Cangiano non è andato giù: “Io ed il sindaco di Ceriale Ennio Fazio ci siamo recati al ministero dell’economia su richiesta delle associazioni di categoria e delle imprese agricole danneggiate dall’alluvione. Il nostro obiettivo era raccogliere informazioni precise e dettagliate e mettere qualche punto fermo sulla questione. In occasione dell’ultimo incontro, infatti, la Regione ci aveva garantito che i risarcimenti sarebbero arrivati senza dubbio, mentre l’onorevole Franco Vazio, documenti alla mano, affermava che la Regione non aveva presentato domanda entro i termini e quindi i fondi erano andati perduti”.
La trasferta romana, purtroppo, pare avere confermato questa seconda ipotesi: “Noi ci siamo limitati a riferire ciò che ci è stato comunicato dal funzionario del ministero e cioè che i soldi erano stati sì stanziati, ma che la Regione non aveva presentato la richiesta entro i termini e che quindi queste risorse non erano più disponibili. Lo stesso funzionario e il vice ministro, poi, ci hanno dato la loro disponibilità a lavorare su una nuova procedura per riuscire ugualmente ad ottenerli”.
“Dire che io sono confuso è un’affermazione sbagliata e ben poco elegante. Anche perché in questa partita i Comuni avevano ben poco potere. Noi ci siamo recati a Roma su richiesta delle categorie e delle aziende, per amore del nostro territorio e dei suoi cittadini. Ad essere confusi, quindi, sono altri. Io ed Ennio Fazio ci siamo limitati a riferire quello che ci è stato detto al Mef e questo non deve essere messo in dubbio. Toti si reca spesso a Roma, se anche lui si informasse sulla questione presso il ministero e ci riferisse, potremmo eliminare ogni dubbio”.
Al di là di questa querelle, comunque, per Cangiano e Fazio “la cosa importante è che le aziende che nel 2014 sono state colpite dall’alluvione ottengano il risarcimento a cui hanno diritto. Noi siamo pronti a fare ogni sforzo necessario e intraprendere ogni battaglia per raggiungere questo risultato. Se ciò non avverrà, il rischio è che tantissime aziende non riescano a riprendersi. Se la Regione ha in mano e deve ancora fornirci elementi diversi in grado di confutare quanto affermato dal ministero, che lo dica. Io sarei più che felice di sapere che i soldi sono disponibili”.