Ombre dal passato

Caso Ata-N&D: il terzo socio fondatore della coop è Leonardo “Provolino” Paradiso, esposto del M5S

L'uomo, 60 anni, ex ristoratore della Darsena, ha una lunga storia di trascorsi giudiziari legati alla droga: oggi è uno dei tre amministratori della cooperativa

corsia pronto soccorso

Savona. Neanche il tempo di replicare ai dubbi di questi due giorni che su N&D, la cooperativa sociale di tipo B fondata dai due dipendenti di Ata Stefano Sicco e Sergio Scarrone, torna a imperversare la tempesta. Ma questa volta nell’occhio del ciclone non ci sono presidente e vicepresidente della coop, bensì il terzo fondatore e membro del consiglio di amministrazione: si tratta infatti di Leonardo Paradiso, famoso in città con il soprannome di “Provolino” e noto alle cronache per alcuni casi giudiziari legati al traffico di droga.

Finora la polemica (anche politica) in questi due giorni era ruotata attorno a due figure: il presidente della cooperativa Stefano Sicco, che in Ata è all’ufficio personale, ed il vicepresidente Sergio Scarrone, che nella partecipata lavora presso la segreteria ingegneria ed approvvigionamenti. Il “caso” era nato proprio dal loro doppio ruolo: diversi in città, ad iniziare dai 5 Stelle che avevano per primi “scoperchiato il vaso”, si erano interrogati sui possibili intrecci tra le due aziende e sulla legittimità o meno della loro posizione.

Due i dubbi: quello che avessero un “doppio lavoro” (vietato per i dipendenti pubblici) e, peggio ancora, quello che N&D potesse in qualche modo fare concorrenza ad Ata, magari proprio grazie alle competenze di Sicco e Scarrone. I due nel tardo pomeriggio di oggi hanno respinto ogni sospetto, spiegando che svolgono la loro mansione amministrativa (e non operativa) gratuitamente e nel tempo libero, e che non esiste alcuna concorrenza tra le due aziende (di seguito gli articoli sulla vicenda).

Neanche il tempo di “digerire” il chiarimento, però, che un nuovo dettaglio torna a gettare ombre quantomeno sull’opportunità di tutta l’operazione. Nella loro smentita, infatti, Sicco e Scarrone ricordano come la cooperativa sia nata “da un’idea di tre soci fondatori”, ponendo involontariamente l’accento sul terzo nome, quello finora passato sottotraccia. Si tratta del 60enne Leonardo Paradiso, che nella coop ricopre il ruolo di consigliere. Se il nome in sé può essere noto ai lettori più informati e sconosciuto per altri, il suo soprannome, “Provolino”, rinfrescherà la memoria a tanti: Paradiso è infatti noto alle cronache per alcuni casi giudiziari. E per questo ora il MoVimento 5 Stelle sta preparando un esposto, che verrà depositato in Procura lunedì.

Paradiso, dopo 18 anni di carcere per droga, aveva tentato di rifarsi un’immagine pulita da imprenditore, prima come ristoratore alla Baracca di via Cimarosa, poi di un bar trattoria in porto, quindi come fondatore della cooperativa sociale “Il Miglio Verde” (una delle prime aziende a lavorare per Ata). Ma nel 2012 fu nuovamente arrestato nell’ambito dell’operazione antidroga “Provola” (chiamata così proprio per via del suo soprannome) condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia di Genova e dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Savona. Finì in manette insieme ad altre 4 persone, con l’accusa di traffico di droga: secondo gli inquirenti lo stupefacente veniva acquistato a Milano, in parte proprio con capitali di Paradiso, e smerciato a Genova e a Savona. Al momento dell’arresto, sempre secondo Dia e Guardia di Finanza, “Provolino” era in procinto di trasferirsi a Natal, in Brasile, dove secondo quanto ricostruito avrebbe voluto aprire un ristorante con i proventi ricavati dalla vendita del proprio patrimonio.

Oggi Paradiso ricopre due qualifiche in altrettante aziende: dal novembre 2011 è liquidatore di “Le Betulle srl”, azienda che si occupava di costruzioni, e dal novembre 2016 è, come detto, uno dei tre fondatori ed amministratori di N&D. Che dopo soli due mesi di vita è finita nella bufera: inizialmente per il presunto “conflitto di interessi” di Sicco e Scarrone, ed ora anche per il passato burrascoso di “Provolino”. Anche in questo caso, come accaduto per Sicco e Scarrone, esiste una spiegazione logica: N&D, infatti, si occupa proprio di reinserire nel mondo del lavoro gli ex detenuti. Ma tutto questo polverone, di certo, non farà piacere né ai vertici di Ata né all’amministrazione comunale, tenuti all’oscuro di tutta l’operazione.

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