Borghetto Santo Spirito. Si è esteso fino a Borghetto Santo Spirito il terremoto innescato dall’indagine della Polizia di Stato di Savona e riguardante la concessione di permessi di soggiorno e autorizzazioni in cambio di “regalie” varie ai funzionari pubblici addetti alla gestione di tali pratiche burocratiche. Tra gli indagati, infatti, c’è anche il vice-prefetto e attuale commissario straordinario del Comune rivierasco, Andrea Santonastaso, che attualmente si trova agli arresti domiciliari.
Una doccia fredda improvvisa e inaspettata che minaccia di bloccare nuovamente il funzionamento dell’ente borghettino, già in parte “rallentato” dalla fine anticipata dell’amministrazione dell’ex sindaco Giovanni Gandolfo, dimessosi a luglio scorso a causa delle dimissioni dei quattro consiglieri di minoranza e di due esponenti della sua maggioranza.
Al suo arrivo a Borghetto a luglio, Santonastaso ha immediatamente varato il delicato e fondamentale piano di rientro del “buco” di bilancio (pari ad un milione e 600 mila euro) emerso alla fine del mandato di Gandolfo. Un processo che ha portato il Comune a mettere momentaneamente in stand-by, a rinunciare o a rivedere parte dei propri investimenti e delle proprie attività in nome della ristrutturazione dei conti per il pareggio di bilancio previsto dalla normativa per gli enti locali.
Nonostante queste difficoltà e pur essendo amministratore ad interim, nei mesi scorsi il commissario prefettizio ha dato il via ad una vasta operazione di trasparenza e di confronto con le categorie, le associazioni e i gruppi di cittadini. Questo nell’ottica di condividere con gli stessi borghettini la gestione, seppure temporanea, del Comune. Contemporaneamente, sotto il mandato di Santonastaso la città ha visto finalmente partire alcuni lavori pubblici da tempo fermi, come ad esempio quello relativo alla rotatoria tra corso Raffaello e via Michelangelo e quella sulla via Aurelia nei pressi dell’ex oleificio Roveraro.
A Borghetto, però, Santonastaso non si è limitato a ricoprire la carica di sindaco pro tempore: nei mesi scorsi, infatti, il commissario prefettizio si è anche auto-nominato presidente della Servizi Ambientali, la società a partecipazione pubblica di cui il Comune di Borghetto è secondo socio di maggioranza (con una quota del 35 per cento) che gestisce il depuratore consortile di località Cappellotti.
Lo statuto della società prevede che i presidente sia una persona di fiducia nominata dal sindaco del Comune di Borghetto (l’Ad, invece, viene scelto dal primo cittadino di Loano). Invece di scegliere un esterno, Santonastaso ha deciso di tenere per sé questo incarico, in modo da avere voce in capitolo anche nell’amministrazione della società. La scelta non è stata casuale: parte del “buco” di bilancio del Comune, infatti, è dato dal mancato incasso di una quota assai rilevante delle bollette relative alle utenze dell’acqua. E a Borghetto il ciclo idrico è gestito proprio dalla Servizi Ambientali.
Nelle scorse settimane Santonastaso è finito nel mirino di alcuni degli esponenti dell’ex maggioranza di Gandolfo, che non hanno condiviso la scelta del commissario prefettizio di vendere all’asta Villa Laura, sede proprio di Servizi Ambientali e di Ponente Acque. Secondo gli ex amministratori, infatti, la villa sarebbe stata venduta ad un prezzo troppo basso (602 mila euro) rispetto al suo reale valore di mercato.
Nonostante questa polemica, in generale il sentimento dei borghettini nei confronti del loro attuale “facente funzioni di sindaco” è generalmente positivo. Questo specialmente per il già citato processo di apertura avviato nei confronti delle categorie, associazioni e altre realtà cittadine.
Anche per questo motivo, secondo alcune voci Santonastaso avrebbe intenzione di candidarsi alla carica di sindaco alle elezioni amministrative della prossima primavera con una propria lista. Il 64enne vice-prefetto vanta una lunga carriera amministrativa in qualità di “sostituto” di sindaci che per diversi motivi non sono riusciti a portare a termine il loro mandati: nel 1993 è stato commissario presso il Comune di Rosta (To), l’anno successivo ha svolto il medesimo incarico a Celle Ligure. Da settembre 1997 a febbraio 1999 è stato commissario del Comune di Albenga, da ottobre 2012 a maggio 2013 ancora commissario del Comune di Carcare, ed infine lo scorso anno nuovamente a Spotorno.
L’esperienza e la competenza per essere per la prima volta sindaco (e per di più regolarmente eletto) certamente non mancano a Santonastaso. Ciò che invece manca, almeno per il momento, è una lista che lo sostenga e gli permetta di compensare il potenziale “handicap elettorale” dato dal fatto di non essere originario di Borghetto e quindi di non avere un proprio seguito personale tra i residenti votanti.
Sempre stando ai bene informati, il commissario prefettizio avrebbe già iniziato a sondare il terreno per iniziare a creare una propria lista, di fondo priva di un ben delineato orientamento politico e quindi definibile come “civica”.
Un progetto che ora dovrà fare i conti con il coinvolgimento del commissario con l’indagine della Polizia di Stato e che quindi potrebbe arenarsi ancora prima di vedere la luce.
Tornando all’attuale amministrazione comunale di Borghetto, il coinvolgimento di Santonastaso nell’inchiesta delle forze dell’ordine porterà alla sua “decadenza” da commissario prefettizio e alla nomina di un nuovo funzionario che riunisca in sé i poteri del sindaco, della giunta e del consiglio comunale.
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