Il processo

Avevano allestito una “base logistica” per i furti in casa disabitata: patteggiano e tornano liberi

Nei guai erano finiti due marocchini: i carabinieri in un'abitazione di frazione Marta hanno ritrovato decine di arnesi da scasso, ma anche la refurtiva di alcuni colpi

Villanova d’Albenga. Sono stati processati per direttissima questa mattina Soyfyan Manakra, 21 anni, e Dani Sofian, di 25, i due marocchini arrestati nella notte tra sabato e domenica nella frazione Marta di Villanova D’Albenga dove avevano occupato abusivamente una casa disabitata per farne una “base logistica” dalla quale programmare, secondo l’accusa, furti e spaccio di droga.

Entrambi i nordafricani dovevano rispondere del furto di corrente elettrica (si erano allacciati abusivamente alla rete), di detenzione ai fini di spaccio di droga per il possesso di 100 grammi di hashish e due palline di cocaine e della ricettazione di due auto, alcune targhe e della refurtiva di diversi furti avvenuti nell’ultimo periodo nella zona di Villanova d’Albenga.

Manakra e Sofian, difesi dagli avvocati Lucrezia Novaro e Maurizio Sisca, hanno scelto di patteggiare nove mesi di reclusione e 300 euro di multa con la sospensione condizionale della pena. Al termine dell’udienza sono tornati liberi senza nessuna misura cautelare.

Secondo i carabinieri, i due marocchini avevano allestito una vera e propria “base logistica” che veniva usata come magazzino e punto d’incontro per l’organizzazione di tutti i furti che nelle ultime settimane si sono registrati nell’alassino e nell’entroterra albenganese.

Era da qualche giorno che i carabinieri della Stazione di Villanova d’Albenga erano sulle tracce di due uomini (Manakra e Sofian appunto), sospettati di essere gli autori di alcuni furti avvenuti di recente nel villanovese. Grazie agli elementi investigativi raccolti, gli uomini dell’Arma hanno individuato una casa disabitata nella frazione di Marta come la probabile base logistica dei presunti ladri.

Per questo nella notte tra sabato e domenica è scattato un blitz dei militari della stazione di Villanova con il supporto dei colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alassio mirato proprio ad “intercettare” i due sospetti, che sono stati bloccati su un’auto rubata.

Poco dopo i carabinieri hanno controllato la casa disabitata che i due nordafricani usavano come “base” e si sono trovati davanti ad un vero e proprio magazzino di “particolari” attrezzi e utensili: flessibili, divaricatori pneumatici e piedi di porco, ovvero un vero e proprio “kit” per scassinatori. Oltre agli attrezzi del mestiere, gli uomini dell’Arma hanno trovato anche diversa refurtiva e tutto il materiale indispensabile per tagliare e confezionare lo stupefacente.

Vicino all’abitazione è stata trovata anche una seconda auto e diverse targhe rubate. Infine i militari hanno scoperto che il collegamento elettrico dell’abitazione era effettuato tramite un allaccio abusivo alla rete. Gli accertamenti non si fermano qui: i carabinieri stanno continuando a lavorare per risalire ad eventuali complici e per ricostruire dove la banda di ladri sia entrata in azione.

 

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