La tragedia

Un anno fa il crollo della palazzina di Arnasco, domenica una messa in ricordo delle vittime fotogallery

Sei le persone decedute nell'esplosione dovuta ad una fuga di gas in via Francesco Vignola

Arnasco. Una messa sarà celebrata domenica prossima alle 11,15 da don Giancarlo Cuneo nella parrocchia dell’Assunta per ricordare le vittime dell’esplosione di un anno fa ad Arnasco. Alle 3 di notte del 16 gennaio 2016, un forte boato aveva svegliato tutto l’entroterra di Albenga. Nel crollo di una palazzina in via Francesco Vignola, nel borgo di Bezzo, dovuta ad una fuga di gas erano morte cinque persone, una sesta era deceduta all’ospedale Villa Scassi di Genova.

Le vittime della tragedia che la comunità di Arnasco non ha dimenticato erano Giovanni Ciliberti, 55 anni, nato a Novi Ligure; Marco Vegezzi, 49 anni, nato ad Albenga; Dino Andrei, 76 anni, nato a Prato; Edoardo Niemen, 71 anni, di Vigone; Aicha Bellamoudden, marocchina di 56 anni, Nurys Alatagracia Vargas Rivera, meglio conosciuta come “Claudia”, originaria della Repubblica Domenicana, 56 anni.

“A distanza di un anno da quel dramma – dice il sindaco Alfredino Gallizia – ci sembrava doveroso ricordare le persone decedute nel crollo della palazzina con una preghiera comune nella chiesa principale del paese. Una tragedia che aveva scosso moltissimo tutta la comunità. Oggi nell’area dove si era verificato il crollo è ancora ben visibile il cratere dovuto all’esplosione di quella notte. Sono state rimosse le macerie e una casa è rimasta com’era, letteralmente sventrata dal’esplosione”.[tag name=”crollo palazzina arnasco”]

Per 48 ore, ininterrottamente i vigili del fuoco, i volontari delle pubbliche assistenze e della Protezione Civile, insieme ai carabinieri avevano lavorato non solo per coordinare i soccorsi e recuperare le salme, ma anche per mettere in sicurezza tutta l’area interessata dal crollo. Alle operazioni avevano partecipato anche i tecnici del Comune seguiti passo passo dal sindaco Gallizia. “I lavori – aggiunge a questo proposito – sono poi proseguiti anche dopo l’esplosione per la messa in sicurezza cercando di far tornare alla normalità la vita nel borgo di Bezzo. Per noi è un ricordo indelebile, ma dovevamo guardare avanti. Il vuoto lasciato dal crollo della palazzina è un vuoto che tutti noi abbiamo anche nel cuore, ma non dobbiamo fermarci a questo”.

L’inchiesta aperta dalla Procura di Savona ha visto iscrivere nel registro degli indagati Giovanni Accame e la moglie Margherita Toia, ovvero i proprietari della palazzina crollata. Effettuata anche una perizia da parte del professor Luca Marmo, docente del Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia del Politecnico di Torino. A dare origine alla scintilla che aveva generato l’esplosione forse l’interruttore della luce acceso da Vegezzi e dalla compagna Nurys Alatagracia Vargas Rivera al momento di entrare in casa.

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