Giornata difficile

Sciopero Ata e Tpl, le domande dei Verdi: “Quale futuro per rifiuti e trasporto pubblico?”

Il portavoce Danilo Bruno accusa: "Centrodestra e centrosinistra stanno mostrando i loro evidenti limiti"

sciopero Tpl Savona

Savona. “Oggi i lavoratori e le lavoratrici di ATA saranno in sciopero per iniziativa di CGIL e CISL allo scopo di cambiare le proprie condizioni di lavoro, ma soprattutto di capire dove stia andando l’azienda e quali siano le prospettive della gestione pubblica del servizio. Bisogna aggiungere che poco tempo fa i Verdi e il gruppo consiliare di Noi per Savona avevano incontrato la CGIL per avere uno scambio di idee sulle prospettive dell’azienda ma anche sulla possibilità di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata posti dalla legge”. Lo afferma Danilo Bruno, portavoce dei Verdi.

“A Savona – fa notare – rimangono sia da parte del Comune che da parte dell’azienda senza risposta le domande poste dai Verdi, che vorrei riprendere: si penserà di passare ad una raccolta differenziata spinta e magari porta a porta in modo di giungere al termine di legge, superando l’attuale soglia estremamente bassa del 31%? Si farà un piano per la riduzione della produzione di rifiuti? Si passerà alla creazione di centri per il riuso? Si giungerà infine alla tariffa puntuale per cui le persone paghino per i rifiuti effettivamente prodotti? In ultimo poi cosa pensano comune e azienda della soluzione finale del combustibile secondario (CSS), che la Regione vorrebbe imporre a tutta la Liguria pur non prevedendo di installarvi il centro ove prevederne l’utilizzo finale quando esisterebbero soluzioni molto piu’ positive per evitare di ‘bruciare rifiuti’?”.

“A me – prosegue Bruno – risulta che ad oggi l’unica posizione nota sia sempre quella dell’attuale presidente di ATA, Garassini, quando era presidente della Provincia in quota centrosinistra, ovvero un piano dei rifiuti che prevedeva l’incenerimento come soluzione finale. In questo contesto oggi saranno in sciopero pure i lavoratori e le lavoratrici del servizio di trasporto pubblico locale poiché esso presenta gravi rischi di privatizzazione in una situazione dove il sistema pubblico dovrebbe essere la leva di qualunque politica di mobilità pubblica, alternativa all’uso del mezzo privato”.

“In questo contesto purtroppo bisogna prendere atto che centrodestra e centrosinistra stanno dimostrando i loro evidenti limiti in un quadro politico che non punta in alcun modo a nuove politiche occupazionali e soprattutto in grado di dare il proprio contributo alla lotta al cambiamento climatico” conclude Bruno.

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