Albenga/Cairo M. “Le organizzazioni sindacali del comparto sanitario hanno rilevato con sconcerto l’inattendibilità dell’interlocuzione con l’amministrazione regionale che, nell’incontro svoltosi venerdì scorso sull’assetto della sanità ligure, ha illustrato ipotesi di lavoro ampiamente condivisibili salvo poi deliberare in maniera diametralmente opposta nella giunta del pomeriggio stesso”. Così Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl annunciano battaglia per contrastare la delibera della giunta regionale che intende procedere alla privatizzazione della sanità a partire dagli ospedali di Bordighera, Albenga e Cairo, per poi giungere al ben più corposo 15% prefigurato da Toti.
“La privatizzazione della sanità in Liguria comporterebbe gravi disagi per il personale pubblico e seri rischi per l’utenza. Sovente, infatti, il privato offre le cure per lui più remunerative, anziché quelle più appropriate per il cittadino”.
“Quello proposto dalla Giunta non è l’unico modello utilizzabile per contrastare difficoltà di ordine economico, come dimostrano le esperienze virtuose di altre regioni italiane, ma è senz’altro quello più gravido di effetti collaterali negativi. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl intraprenderanno forti iniziative per contrastare questa scelta scellerata di privatizzazione del sistema pubblico” concludono i sindacati.
Critiche sono arrivate anche dal M5S ligure: “Il Governo Toti è pronto a consegnare nelle mani dei privati la “good company” della sanità ligure, lasciando al pubblico i servizi essenziali dei cittadini, come il Pronto soccorso, che non si prestano al lucro di pochi, ma salvano la vita delle persone”.
“Questo è il risultato della delibera con cui Toti e Viale aprono alla privatizzazione selvaggia degli ospedali savonesi e imperiesi, antipasto di quello che potrà accadere in tutto il territorio ligure. Toti interpreta in maniera unilaterale quanto previsto dalla Legge di Stabilità e dal decreto Balduzzi, alla faccia di chi lo considerava solo un’etichetta senza importanza…”.
“Nessuno nega che esistano inefficienze nella sanità pubblica ligure. Ma invece di metterla in condizione di funzionare, Toti e Viale delegano il servizio in mano agli amici degli amici, a cui si chiede contemporaneamente di garantire risparmi e ampliare l’offerta. Come potranno, i privati, garantire il raggiungimento di obiettivi così lontani tra loro? Semplice: mettendo le mani su reparti e settori d’eccellenza (e che garantiscono margini di profitto), lasciando l’assistenza ordinaria in mano a un pubblico sempre più abbandonato e impoverito dall’avvento dei nuovi capitani di ventura lombardi” conclude il M5S.