Savona. Matteo Debenedetti si è dimesso dalla carica di consigliere di amministrazione di Ecosavona. Così come anticipato qualche settimana fa dall’assessore al bilancio del Comune Silvano Montaldo, oggi il membro del Cda di Ata spa ha comunicato ai vertici della società che gestisce la discarica del Boscaccio presso cui il Comune di Savona (per tramite di Ata, che procede alla raccolta), conferisce i rifiuti.
A portare Debenedetti a rinunciare “suo malgrado” all’incarico in Ecosavona sono “impegni professionali che impedirebbero di svolgere nel modo migliore il mio ruolo in società”. D’altro canto, questa marcia in dietro mette definitivamente a tacere le polemiche sul “conflitto di interessi” tra la carica dell’imprenditore savonese nel consiglio di amministrazione di Ata e i suoi compiti di vicepresidente in Ecosavona.
Non esisteva, va detto, una incompatibilità di legge, ma le minoranze del consiglio comunale di Savona avevano da subito messo sotto accusa quella nomina per ragioni di inopportunità. Ecosavona, infatti, è cliente di Ata, rapporto che secondo loro porrebbe Debenedetti in conflitto di interessi.
In occasione di una delle ultime assemblee del parlamentino comunale, l’assessore Montaldo aveva comunicato l’imminente passo indietro di Debenedetti: “Prima di assumere la carica – aveva spiegato Montaldo – mi ha dato garanzia che entro breve concluderà i propri compiti in Ecosavona e quindi presenterà le dimissioni. Va ricordato che le nomine di Ata avrebbero dovuto avvenire la prossima primavera, sono state anticipate come sappiamo e quindi lui aveva ancora in essere alcuni progetti”.
“L’attività del consiglio di amministrazione di Ata è collegiale – ha poi spiegato – nessun singolo ha potere indipendentemente dagli altri, per cui è difficile ravvisare un conflitto di interesse”.
Resta in piedi, comunque, un altro presunto conflitto di interessi. Debenedetti, infatti, è amministratore unico di VBM, azienda che intrattiene rilevanti rapporti economici con FG Riciclaggi: quest’ultima è a sua volta fornitrice di Ata (celebri i contasti di pochi mesi fa, quando per qualche giorno l’azienda rifiutò i conferimenti di Ata a causa dei crediti che vantava a favore di quest’ultima).