Commozione

L’ultimo saluto a Clara Bellettato, il ricordo di chi la conosceva: “Persona splendida, che amava la vita”

Grande commozione durante la funzione, in lacrime anche il sacerdote. Vicine e colleghe della figlia: "Su di lei dette tante falsità"

Savona. Una persona solare e sorridente, che amava la vita. Gentile con tutti ma anche forte di fronte alle tante avversità. E’ questo il ritratto che emerge di Clara Bellettato, la 67enne morta lo scorso sabato in seguito ad una caduta da una scalinata dei giardini di via Trincee.

Questa mattina , al funerale, erano molte le persone che la conoscevano: amiche, vicine di casa, colleghe della figlia Monica. “Eravamo tutte commosse – racconta una di loro, Ivana – molte di noi hanno voluto stare vicino a Monica perchè per noi è una persona cara. E altrettanto benvoluta era Clara da tutte noi: era una presenza quotidiana all’Ipercoop ed aveva sempre una parola gentile per tutti, sorridente e carina. Con me parlava in milanese, diceva ‘Per fortuna ho trovato qualcuno con cui posso parlare in dialetto’… Il nostro ricordo è sicuramente positivo, le eravamo affezionati”.

“La mamma di Monica era una bella persona, sono stata fortunata a conoscerla – racconta Silvana, un’altra collega della figlia – io ricordo una persona molto solare, che curava il proprio aspetto e che era sempre gentile con tutti. Mi salutava sempre con piacere, aveva sempre un sorriso per tutti. Inoltre amava sua figlia e sua nipote, ed ha avuto come donna il coraggio di crescere sua figlia da sola e di stare accanto alla sua nipotina. Il suo sorriso ci mancherà tanto. Ne ho un bel ricordo, e non condivido le cose che sono state scritte su di lei in questi giorni”.

Un concetto, questo, che ritorna nelle parole di molti presenti. Negli ultimi giorni infatti, a margine dell’indagine della Procura, sono circolate voci sulla vita della donna che ne hanno fornito un’immagine ritenuta distorta da chi la conosceva: “Il ritratto che ho dovuto leggere di lei, quello di una persona disagiata, dedita all’alcool e pronta ad appartarsi in un giardinetto di sera per avere rapporti intimi è completamente diverso da quello che conoscevamo io e le mie colleghe”, spiega Ivana. E Silvana rincara: “Farsi ogni tanto una birretta alla sera non significa certo essere alcolizzate. Semplicemente magari le faceva piacere finire la giornata bevendo qualcosa con le amiche e scambiando due parole”.

Lo stesso concetto traspare anche dal racconto di Alessandra, una vicina di casa di Clara: “Non abusava di alcool, almeno per quello che ne so. Molte cose forse sono state semplicemente dedotte da quanto è stato ritrovato nel momento dell’incidente. A parte il fatto che non sarebbe corretto comunque giudicare la vita di una persona da queste cose, in ogni caso per come la vedevamo noi faceva una vita tranquillissima, onestissima e regolarissima. Era una donna assolutamente felice di vivere, e nonostante la sua situazione non facile era sempre allegra e gentile, simpaticissima. Amava la vita per quanto questa non le abbia riservato cose meravigliose. Su di lei sono state dette cose assolutamente ingiuste, che non corrispondono assolutamente al vero”.

Anche il sacerdote, che conosceva personalmente Clara dato che la donna frequentava la parrocchia, questa mattina durante l’omelia ha ceduto alle lacrime. “Io un parroco che si commuove al punto di piangere durante un funerale non lo ricordo in 50 anni di vita – commenta Ivana – mi ha colpito molto, ed è un’altra prova di quanto fosse amata Clara”. “Porterò con me il ricordo meraviglioso di una persona che ci mancherà veramente – conclude Alessandra – una donna splendida”.

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