Loano. “Il cinema Loanese trasformato in galleria commerciale? Per i proprietari una scelta che pare obbligata, visto il disinteresse da parte dell’amministrazione nei confronti del futuro della struttura”. Così i consiglieri della lista civica di minoranza LoaNoi commentano la notizia, anticipata da IVG.it, della prossima trasformazione dell’ex cinema-teatro di via Garibaldi a Loano in una galleria commerciale.
Attualmente la pratica per la riconversione della storica sala di proiezione è al vaglio dell’ufficio tecnico e dell’ufficio per le attività produttive del Comune. All’interno dell’ex cinema dovrebbero trovare spazio una struttura di distribuzione di medie dimensioni e altre due attività commerciali più piccole (e una di queste dovrebbe essere una panetteria).
La notizia ha fatto storcere il naso a tanti loanesi affezionati al loro storico cinema. Altri, invece, hanno accolto la novità rammaricandosi del fatto che la città si ritroverà sprovvista di una sala di proiezione (anche se va ricordato che il cinema è chiuso orma dal dicembre del 2014).
“La questione ‘mancanza struttura polivalente a Loano’ è per noi fondamentale per la vita culturale cittadina – spiega in questo senso LoaNoi – Se abbiamo contestato in passato l’operazione teatro, lo abbiamo fatto in quanto mera promessa elettorale. Ritenevamo quel progetto (per dimensioni struttura e costi di realizzo e di esercizio) una follia rispetto alle reali esigenze. E non ci siamo sbagliati, tant’è che la stessa amministrazione, a conti fatti, si accorse che anche col contributo regionale (che con una buona dose di lungimiranza e buon senso si poteva richiedere per realizzare altri interventi di riqualificazione sul territorio) i costi definitivi sarebbero stati ben superiori a quelli inizialmente stimati. Peccato per i soldi gettati alle ortiche riguardanti le spese di progettazione (si parla di decine di migliaia di euro)”.
“Abbiamo anche sottolineato, con cognizione di causa, che l’amministrazione avrebbe potuto concentrare le proprie risorse per trovare un accordo col privato in relazione alla gestione del Loanese per le esigenze della nostra cittadina. Siamo cosi passati dai fasti di una struttura faraonica e imponente al nulla assoluto, perché in questo Comune trovare (tranne che quando fa comodo) la via di mezzo è un’impresa titanica”.
A non convincere tanti loanesi è stata anche la prospettiva riguardante l’apertura di un altro supermercato e due nuovi negozi in pieno centro storico, il cui tessuto commerciale è già “in affanno” a causa dei tanti centri di grande distribuzione presenti nel nostro territorio.
A questo proposito, LoaNoi afferma: “Quanto alla questione ‘supermercato’ ci limitiamo a riproporre gli interrogativi (e le preoccupazioni) che circolano più o meno sommessamente sul territorio (sul quale noi continuiamo ad essere vigili e presenti, anche a campagna elettorale terminata), anche di fronte a scelte amministrative di segno opposto enunciate in passato dall’amministrazione. Giustamente la proprietà ha fatto i suoi conti e le sue scelte. Ci auguriamo che anche l’amministrazione abbia ponderato attentamente la questione sotto tutti i profili possibili: viabilità, parcheggi, impatto sul tessuto economico locale (nuovi posti di lavoro ed assenza di cessazioni di piccole attività gravitanti sul territorio), nonché normative e delibere regionali in materia di programmazione economica degli esercizi commerciali”.
“L’occasione è utile per riproporre anche un tema delicato quale quello della tutela del decoro dei centri storici. Si è assistito negli ultimi anni ad un proliferare di attività tutte uguali (sotto il profilo merceologico) che stanno trasformando il centro storico (e non solo) in un grande bazaar a cielo aperto, con esposizioni spesso non a norma con i regolamenti comunali. Sul punto ci chiediamo (stante la lettura della legge regionale numero 1 del 2007 sul commercio e delle delibere di consiglio regionale in materia di programmazione) se non sia possibile intervenire, attraverso una puntuale definizione del Piano Commerciale, per porre dei limiti a questa situazione e stabilire precise regole a tutela non solo del decoro dei nostri centri storici, ma anche a tutela di una corretta distribuzione dei prodotti merceologici. Noi non percepiamo assolutamente questa volontà da parte dell’amministrazione e ci teniamo a segnalarlo affinché si adottino gli opportuni provvedimenti, nei limiti consentiti dalle norme”.