Savona. E’ stata fissata il 27 marzo l’udienza preliminare relativa all’indagine per la presunta turbativa d’asta intorno alla creazione del “Gsl”, il reparto di ortopedia privata di Albenga, che ha coinvolto anche alcuni dirigenti dell’Asl 2 e gli ex vertici della Regione Liguria.
Toccherà al gip Maurizio Picozzi decidere sulle tredici richieste di rinvio a giudizio formalizzate dal pm Ubaldo Pelosi nei confronti di manager privati, pubblici, ex componenti della Giunta Regionale, ma anche una serie di medici Gsl accusati di falso nella compilazione delle cartelle cliniche: Alessio Albani (allora legale rappresentante della Omnia Medica), Angelo Antoniol (dirigente della Omina Medica), Eddie Bibbiani (medico chirurgo Gsl), Claudio Burlando (ex presidente della Regione), Luca Garra (allora responsabile del dipartimento epidemiologia e programmazione Asl, oggi direttore del presidio di Albenga e Pietra Ligure), Guido Grappiolo (medico chirurgo del Gsl), Fabrizio Grilli (medico chirurgo Gsl), Stefano Maxena (medico chirurgo Gsl), Claudio Montaldo (ex assessore regionale alla salute), Giuseppe Moraca (medico chirurgo Gsl), Flavio Neirotti (ex direttore generale Asl 2), Graziella Baldinotti Tizzoni (ex direttore amministrativo Asl 2) e Claudia Agosti (ex direttore sanitario Asl 2 oggi in pensione).
Il pubblico ministero ha invece chiesto l’archiviazione per la posizione di Emilia Calderino, direttore sanitario del distretto delle Bormide, che, secondo l’ipotesi iniziale della Procura, aveva ricevuto notizie “segrete” sulle domande del concorso per ottenere l’incarico in Asl 2.
Le accuse per gli indagati variano da turbativa d’asta (perché avrebbero favorito l’assegnazione del progetto di sperimentazione gestionale per il recupero delle fughe dei pazienti liguri e di conseguenza la gestione dell’ortopedia privata di Albenga ad Omnia Medica, ovvero al Gsl), abuso d’ufficio, rivelazione di segreti d’ufficio e falso (in relazione a centinaia di cartelle cliniche che sarebbero state falsificate per attestare la presenza di medici che in realtà erano assenti).
In particolare, secondo l’accusa degli inquirenti, la gara di assegnazione di 18 posti letto nell’ospedale di Albenga (formalizzato con una delibera dell’Asl del 2010, approvata in Regione nel 2011) fu “taroccata”, con la “collaborazione” dei vertici regionali arrivando anche ad allargare il valore economico del progetto che, partito da sette milioni di euro per la sola provincia di Savona, era arrivato ai 21 milioni che Gsl avrebbe incassato su scala regionale. Indagando su Gsl, le Fiamme Gialle avevano poi scoperto le altre presunte irregolarità su alcuni concorsi interni.
L’inchiesta, tra l’altro, aveva anche segnato la fine della gestione da parte di Gsl dell’ortopedia privata di Albenga: la Regione aveva infatti annullato la gara per la sperimentazione e bandito un nuovo concorso, quello che nelle scorse settimane è stato vinto dal policlinico di Monza.