Lo sfogo

Inchiesta Gsl, Albani rompe il silenzio: “Sarei stato aiutato a vincere senza dare nulla in cambio”

Il manager fa alcune considerazioni sulla vicenda: "Bene la richiesta di rinvio a giudizio: potrò finalmente dimostrare nelle sedi opportune la mia totale estraneità ai fatti contestati"

alessio albani, gsl

Albenga. “Alcune considerazioni personali sulla vicenda Gsl”.

Così Alessio Albani, il manager che gestiva il il reparto di ortopedia di Albenga, introduce la sua riflessione sull’indagine per la quale il pm Ubaldo Pelosi ha chiesto il rinvio a giudizio per lui e altre dodici persone.

“Non trovo nulla di scandaloso in una vicenda che dopo 3 anni di indagini ha portato alla luce solo una presunta turbativa d’asta senza reati associati tipo concussione o corruzione; infatti secondo l’accusa, tutta ancora dimostrare, il sottoscritto sarebbe stato aiutato a vincere una gara da 6 funzionari pubblici, fino a prima immacolati, e senza aver dato loro nulla in cambio (favori o denaro). Occorre precisare pertanto che non si parla pertanto di reati alla persona e che non si parla di un caso di malasanità” osserva Albani.

“In riferimento a chi parla di ‘Scandalo Gsl’ quindi mi chiedo se non si riferisca alla scandalosa la condotta della Regione che ha messo in atto la recessione del contratto di Gsl quando invece per situazioni sempre nella Asl 2 (vedi caso Segesta/Vado Sabatia) in cui si sono verificati episodi sistematici di percosse e maltrattamenti a malati non ha posto in atto la risoluzione contrattuale del soggetto gestore, ecco allora mi do una potenziale spiegazione. Aggiungo inoltre che apprendo con estremo favore e positività la richiesta di rinvio a giudizio del pm, perché ritengo che così potrò finalmente, dopo anni di attesa e processi mediatici, dimostrare nelle sedi opportune la mia totale estraneità ai fatti contestati” scrive Albani.

“Per quanto attiene alla nuova gara invece, di cui conosco poco poiché non me ne sono occupato, mi limito a due commenti: 1) il TAR non si è espresso sulla regolarità della gara e/o della assegnazione, ha emesso sentenza solo sulla proroga che ha determinato lo slittamento di una settimana sulle offerte; precisando inoltre che per esprimersi sulla correttezza della gara, occorra attendere l’assegnazione definitiva e la sua eventuale impugnazione. Motivazione per cui probabilmente il Tar rigettando il ricorso di Col, non l’ha condannata a pagare le spese legali di contro parte. Riporto la frase di un amico ex collaboratore a valle delle aperture delle buste ‘consolati Alessio, saresti arrivato secondo anche se avessi partecipato da solo!’” conclude Albani.

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