Operazione in corso

Costa Concordia, ecco quello che resta del relitto

Liguria. Ecco le immagini del relitto della Concordia che mostrano lo stato di avanzamento dei lavori, in linea con il calendario che era stato fissato per le operazioni conclusive di demolizione e riciclo dello scafo. Attualmente sono “circa 150 tecnici al lavoro – spiega il sito internet di Ship reciclyng, realizzato per permettere un monitoraggio costante del progetto è aggiornato al 24 dicembre – che stanno procedendo con il taglio orizzontale dei ponti e con la rimozione di blocchi della parte di poppa dello scafo. Contestualmente si stanno ultimando le operazioni di pulizia e svuotamento dei ponti inferiori e della sala macchine”.

L’operazione che ha già portato allo smaltimento di circa 50mila tonnellate di materiale, all’80% avviato al recupero secondo rigidissimi criteri ambientali, e’ diventata un biglietto da visita fondamentale per l’industria delle demolizioni navali genovesi. Si tratta, infatti, di un’impresa veramente unica sia da punto di vista della storia della marineria che da quello dell’industria. Sia il raddrizzamento dello scafo e il trasferimento a Genova che le operazioni di smaltimento rappresentano, infatti, una pietra migliore in questo settore.

Concordia 2017

Un motivo di orgoglio che, purtroppo, sarà difficile da testimoniare. La decisione dell’assicurazione proprietaria della nave all’atto dell’assegnazione era stata infatti molto chiara. E almeno per ora, sembrano inascoltati anche gli appelli dei dirigenti del Muma, il museo del mare di Genova, che chiedevano la disponibilità di qualche “cimelio” da inserire in una sala che, molto probabilmente, verrà dedicata alla nave e alla grande impresa di marineria che l’ha portata a Genova il 27 luglio del 2014.

Di questo resteranno, comunque, le tante documentazioni fotografiche e audiovisive che ricorderanno per sempre, oltre ai momenti tragici dello scontro con gli scogli dell’isola del Giglio anche tutte le operazioni che lasciarono per molto tempo l’Italia con il fiato sospeso. La costruzione dei “cassoni” per farla rigalleggiare, il lungo viaggio dal Giglio al Vte, quello dell’11 giugno del 2015 verso il superbacino nell’area delle riparazioni navali è, infine l’ultimo viaggio, nel bacino 4 per la demolizione finale.

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