Liguria. “Dopo il passaggio obbligato del corpo forestale dello stato (ad ordinamento civile) nei carabinieri (ad ordinamento militare), in questo 2017 dovremmo (ed il condizionale è ancora d’obbligo perché d’ufficiale non vi è ancora nulla) assistere anche alla chiusura delle squadre nautiche della polizia di stato portando così ad un’ulteriore preoccupante militarizzazione anche delle nostre acque territoriali, perché di fatto rimarrebbero a pattugliare le nostre coste solo ed esclusivamente corpi militari dello stato”.
A dirlo è un preoccupato Matteo Bianchi, segretario generale del Coisp Liguria, che così affronta una tematica che “dovrebbe far riflettere sulla volontà di voler militarizzare un paese democratico”.
”Per quanto concerne la nostra regione – prosegue Bianchi – se si attuasse questo progetto, a nostro avviso poco lungimirante, sarebbe prevista l’immediata chiusura di cinque presidi di polizia con pesanti ripercussioni su un’eccellenza quale è il centro nautico e sommozzatori de La Spezia. La conseguenza di queste chiusure è che la gestione dell’ordine pubblico, per quelle manifestazioni acquatiche che lo richiedono, sarà esclusivamente di competenza militare e questo dovrebbe far riflettere tutti, cittadini comuni e non, ed allo stesso tempo preoccupare la società civile e democratica”.
Ancora Bianchi: “Noi troviamo assurdo che realtà storicamente legate al mare come La Spezia, Genova , Savona ed Imperia vengano depauperate di risorse così specializzate e peculiari per le quali sono stati investiti, in tutti questi anni d’attività, molti soldi pubblici e tutto ciò solamente per poter recuperare al massimo una ventina di uomini e donne, con un’età media, tra le altre cose, superiore ai 48 anni, e che vedranno svilite la loro professionalità ed il loro continuo impegno e dedizione che fino ad oggi hanno messo nel loro lavoro (basti pensare che quotidianamente alla Spezia e a Savona la squadra nautica è impegnata per i servizi connessi alle crociere, a Genova sono stati tra i primi ad intervenire per la tragedia della torre piloti ecc.)”.
“A noi pare che questa volontà di chiudere questi uffici di polizia non sia causata da una presunta inefficienza o inutilità degli stessi – nota ancora il segretario del Coisp – ma sia solamente figlia di una volontà di far vedere a tutti i costi un risparmio di natura economico che in realtà, se si va ad analizzare con cura, riguarda pochi spiccioli recuperabili da ben altri sprechi di questa nazione; e non vogliamo certo pensare che, peggio ancora, si voglia mettere un ulteriore tassello ad una eventuale rimilitarizzazione del nostro paese perché ciò sarebbe di una gravità inaudita in un mondo in cui i paesi democratici stanno tutti indirizzandosi verso polizie esclusivamente ad ordinamento civile”.
Conclude Bianchi: “Il Coisp non smetterà di denunciare e vigilare su questo ennesimo ed inspiegabile taglio imposto alla sicurezza con inevitabili ripercussioni per i cittadini, esprimendo sempre tutta la nostra preoccupazione e il nostro dissenso considerando anche che sembra quasi che, tra i sindacati della polizia, siamo rimasti i soli a difesa della legalità e della sicurezza”.