La critica

Caccia al lupo? Associazione animalista tuona: “Sarebbe danno per l’ecosistema”

Il presidente della Onlus Castelli: "Il Governo vuole cancellare 50 anni di lavoro per far tornare questo stupendo animale sui nostri monti"

lupo

Savona. “A causa di una caccia dissennata, durata secoli e divenuta una vera e propria persecuzione, attuata più che per reale necessità, per ignoranza e superstizioni, il lupo in Italia è andato pressoché in estinzione. Sono occorsi quasi 50 anni di lavoro per far tornare qualche traccia di questo stupendo animale sui nostri monti. Oggi, con un colpo di spugna, il Governo vuole spazzare via questo immenso lavoro, facendo ripiombare l’Italia nel medioevo delle superstizioni, delle streghe e, appunto, dei ‘lupi cattivi’”. A dirlo è il presidente dell’associazione tutela ambiente animali (Ata Pc Savona Onlus) Marco Castelli.

“Da anni denunciamo l’enfasi esagerata data, anche sui media, ad avvistamenti di lupi da parte di cacciatori o agricoltori nei boschi. Avvistamenti che, in un Paese normale, verrebbero salutati con gioia, in quanto sintomo di equilibri ecologici finalmente ritrovati. Ma che in questa Italia, sospettavamo essere prologo ad una nuova, insensata, caccia alle streghe. Pardon, al lupo. Si noti come, in nessun caso, a questi avvistamenti sia mai seguita un’aggressione agli umani, o anche solo una semplice minaccia. Il lupo riconosce come nemico l’uomo, lo teme e lo sfugge in ogni modo. Certo, a volte attacca le greggi, e può danneggiare qualche allevatore. Ma sarebbe sufficiente fornire agli allevatori cani da guardia addestrati, o, al limite, pagare celermente i danni recati al bestiame” aggiunge Castelli.

“Curioso poi il fatto che da decenni si alzino grida di dolore e lamenti per i danni recati alle coltivazioni dagli ungulati, cinghiali in primis, ma anche caprioli, e per il fatto che il loro soprannumero renderebbe ormai insicura la circolazione stradale. Salvo poi, con un comportamento paranoico degno di una clinica psichiatrica, voler ammazzare i lupi, unico e vero limite naturale alla proliferazione degli ungulati. L’abbattimento dei lupi non è scientificamente giustificabile: non sappiamo neppure con precisione quanti esemplari ne esistano (probabilmente davvero pochi) e mancano i dati fondamentali sui quali si imposta qualunque programma di gestione della fauna. Riaprire la caccia al lupo servirebbe solo a conquistare qualche voto tra i cacciatori, al costo di danni terribili all’ecosistema” osserva il presidente dell’associazione tutela ambiente animali.

“Del resto, l’attuale governo non è nuovo ad atti di aggressione verso l’ambiente. Basti ricordare che i Governi Renzi e Gentiloni sono responsabili della soppressione del glorioso Corpo Forestale, il solo presidio diffuso a difesa dell’ambiente, delle produzioni agricole, della salute pubblica. Stiamo vivendo una fase drammatica: mai come in questo periodo le ecomafie stanno devastando il territorio con discariche abusive, trasformando gran parte d’Italia in una immensa ‘terra dei fuochi’. La speculazione sta cementificando anche le ultime aree verdi. Le frodi alimentari si moltiplicano. Gli incendi boschivi appaiono fuori controllo e le calamità naturali colpiscono con una frequenza inaudita. Anziché potenziare gli apparati di controllo, il Governo li elimina. Come ore vuole eliminare i lupi! Noi naturalisti ed ecologisti, ovviamente, ci metteremo di mezzo, a loro difesa. Con la forza propria di chi sa che sta combattendo per una causa giusta!” conclude Castelli.

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