Savona. Albergatori, strutture ricettive e rispettive associazioni di categorie unite nella battaglia contro la tassa di soggiorno, con il comune di Savona che, per esigenze di bilancio, si appresta a varare la sua introduzione nella città della Torretta.
Oggi pomeriggio, davanti a Palazzo Sisto, in occasione del Consiglio comunale, la protesta degli imprenditori del turismo, allarmati per l’arrivo della nuova imposta: “Gli imprenditori pagano già le tasse, non vogliono farle pagare al turista”.
“Quella di Savona è davvero una situazione paradossale: per noi resta assurdo che i consumatori sostengano l’economia con una nuova tassa, che in questo caso non servirà certo per la promozione turistica. Se il bilancio comunale è in certe condizioni non è certo colpa dei turisti e non possiamo rimetterci noi albergatori…Già noi imprenditori paghiamo tante tasse, farle pagare anche ai nostri clienti è davvero senza senso” dice il presidente provinciale dell’UPA Angelo Berlangieri.
“Abbiamo chiesto al Comune alcuni correttivi affinché tassa di soggiorno non sia anche una beffa, oltre che un danno…Speriamo che ci ascoltino!” conclude Berlangieri.

“La tassa di soggiorno serve solo per fare cassa, riempire buchi e saldare debiti: non può essere così. Questa imposta inciderà non solo sul tessuto turistico ma anche su quello commerciale, specie in un momento di crisi come questo. Ora non bisogna tartassare ma lasciare più spazio alle imprese per lavorare meglio” afferma Andrea Valle, presidente provinciale di Federalberghi.
E sui campeggi l’incidenza della tassa potrebbe farsi sentire maggiormente rispetto ad altre strutture ricettive: “Con il Comune volevamo trovare un accordo per rendere minimale la tassazione sul turista, ma non abbiamo ancora trovato riscontri. La tassa di soggiorno può far decidere al turista di spostarsi altrove e questo non possiamo permettercelo, considerando che sulle scelte di destinazione turistica fondamentale resta ancora il costo complessivo della vacanza” sottolinea il presidente Faita Liguria Barbara Bugini.
“I nostri clienti sono comunque famiglie e se la tassa avrà certi importi sicuramente le conseguenze per noi saranno negative” conclude.